Filiera corta per l’olio di oliva
La sansa, sottoprodotto del prezioso oro liquido, difatti acquisisce un nuovo ruolo nella filiera oleicola. “Con il DM Rinnovabili – spiega in una nota Michele Martucci, presidente del Gruppo olio di sansa dell’associazione rappresentativa degli industriali di settore ASSITOL – innanzi tutto si conferma la vocazione alimentare del comparto, stabilendo per la prima volta in un testo normativo il principio del ‘food first’, vale a dire la priorità dell’utilizzo della sansa per scopi alimentari. Inoltre, si danno regole più chiare e certe per l’utilizzo degli incentivi legati alla produzione energetica da sottoprodotti della filiera olivicola”.
Dalla sansa difatti si può produrre olio alimentare, ma di recente anche biomasse per la generazione di energia elettrica dando valore alla completa filiera di produzione.
Il potenziale energetico dalle biomasse da sansa
Un potenziale rilevante se pensiamo che, in media, l’Italia produce circa 27mila tonnellate di olio di sansa greggio. Per quanto le previsioni per la prossima campagna non siano ottimali e anzi ci si aspetta una produzione ridotta quasi della metà stiamo comunque parlando di un prodotto in grado di generare energia valorizzando la filiera corta di produzione. Attualmente l’energia da sansa è utilizzata per impianti di cogenerazione innanzitutto dai sansifici.
In particolare, l’uso energetico della sansa è legittimo negli impianti a biomasse e a biogas, secondo il provvedimento, “nella sola regione Sardegna o qualora la sansa fornita all’impianto di produzione elettrica provenga da impianti di produzione della sansa che distino più di 70 km dal più vicino sansificio”.
Tale condizione, stabilisce ancora il decreto, deve essere dichiarata dallo stesso produttore di energia elettrica “all’atto della richiesta di accesso agli incentivi e oggetto di analogo impegno da rinnovare annualmente”. Il valore energetico della sansa corrisponde a 1 kg di sansa esausta per un 1kWh.
Produzione sansa del 2015
Per avere un valore rispetto alla produzione dello scorso anno, che secondo i dati Ismea ammonta a 483.026.546 kg, sono stati prodotti 483GWh di energia. Se valutaimo come con 240GWH si riesce a dare energia a 80mila famiglie il potenziale complessivo è significativo.
Un risultato importante che grazie al Dm rinnovabili vede tornare i sansifici a svolgere un ruolo chiave nella valorizzazione dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione delle olive nel territorio circostante. Per quanto una stima di potenziale produttivo per il futuro sia difficile da dare, vista la tradizione oleicola del Paese, le biomasse da sansa possono incidere sul territorio per la produzione di energia.
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