Ridurre lo spreco alimentare attraverso un rivestimento commestibile vegetale

Sono diverse le azioni messe in campo per combattere lo spreco alimentare, ma tra queste ne emerge una diversa da tutte le altre: il rivestimento commestibile vegetal-based che mantiene frutta e verdura fresca fino a tre volte in più, trattiene l’umidità e rallenta l’ossidazione.

Si chiama Ally e deriva dai sottoprodotti agricoli

Si chiama Ally e nasce dal progetto startup @Agree_net, nato a Torino durante il percorso imprenditoriale di Fondazione Crt. Il team è attualmente composto da Gustavo Gonzalez, Irene Masante e Arianna Sica.

Ally può essere applicata sulla frutta e verdura a rapido deperimento durante la fase distributiva, diminuendo gli sprechi e valorizzando le risorse necessarie per la produzione. Non è come tutti gli altri packaging, si può piuttosto paragonare ad una specie di buccia in più che, dopo essere stata applicata sulla frutta, diventa trasparente ed inodore.

Questa buccia è composta dai sottoprodotti agricoli, in modo da essere circolare ed alternativa a tutte le cere protettive non commestibili. Il progetto Agree affronta quindi il problema dello spreco alimentare attraverso strategie circolari, valorizzando i sottoprodotti agricoli.

Il progetto è arrivato in semifinale al concorso europeo Green Alley Award.

I costi dello spreco alimentare

L’Unione Europea ha attivato programmi di finanziamento da 20 miliardi di euro l’anno per ridurre la quantità di spreco alimentare.

La perdita alimentare costa 2.600 miliardi di euro annui, se si tengono presenti le risorse idriche prelevate e le esternalità ambientali negative del ciclo produttivo. Bisogna tenere presente che, lo spreco alimentare è dovuto alla frutta e verdura deperibile a livello domestico, ma non solo, lungo la fase distributiva, il prodotto viene selezionato per ragioni estetiche, oppure viene gettato a causa degli sbalzi termici e dei tempi di stoccaggio.