Sviluppo SostenibileUn team di ricercatori dell’Università dell’Illinois è riuscito a migliorare la resa di colture come riso, patate e mais  fino al 40% grazie a un intervento sul processo di fotorespirazione. I risultati sono stati pubblicati in un studio sulla rivista scientifica Science.

 

La fotorespirazione

Le piante, come è noto, convertono anidride carbonica in acqua e zuccheri grazie al processo di fotosintesi. Gli scienziati hanno però riscontrato che l’enzima RuBisCO, che ha un ruolo chiave nella reazione chimica, quando raggiunge alte concentrazioni, non cattura più l’anidride carbonica in maniera adeguata, ma l’ossigeno innescando così il processo di fotorespirazione. Questo procedimento serve alle piante per eliminare questo ossigeno in eccesso, ma allo stesso tempo consuma molta energia e provoca un indebolimento.

Un’anti-fotosintesi

“La fotorespirazione è un’anti-fotosintesi “, spiega Paul South, biologo molecolare dell’Università dell’Illinois, sul sito Sciencepost – questa reazione consuma energia e risorse preziose che potrebbero essere invece impiegate nella fotosintesi e per avere più crescita e rendimento.

Nutrire più di 200 mln di persone all’anno

“Potremmo nutrire più di 200 milioni di persone ogni anno con le calorie perse a causa della fotorespirazione nel Midwest americano“, sottolinea sul sito francese Donald Ort, coautore dello studio –  sarebbe un grande contributo per soddisfare la domanda di cibo in rapida crescita del 21 ° secolo”.

Il progetto RIPE

La ricerca portata avanti dal team di scienziati, si inserisce nella cornice del progetto RIPE – sostenuto anche dalla Fondazione Bill & Melinda Gates –  che punta a migliorare la resa  delle colture. Il focus della ricerca consiste nel far sì che le piante riducano al minimo l’energia impiegata per la fotorespirazione.

Accorciare il processo di fotorespirazione

Per ridurre il dispendio energetico legato alla fotorespirazione gli studiosi sono riusciti a trovare delle “scorciatoie”,  semplificandone i processi e ottenendo un risparmio notevole di risorse. In questo modo le piante crescevano più velocemente e mantenevano il 40% in più di biomassa.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.