Oliodipalma E1531993346921La questione dell’olio di palma è un tema complesso che si snoda in un terreno legato a problematiche sociali, ambientali e sanitarie. E’ un argomento che vede, infatti, coinvolte le condizioni lavorative dei coltivatori, i possibili effetti sulla salute e le responsabilità sul fronte della deforestazione.

Dall’UE un freno all’uso come biocombustibile

Dall’UE arriva lo stop all’uso dell’olio di palma come biocombustibile nei trasporti. A metà marzo la commissione Europea ha infatti diffuso l’atto delegato sui criteri di sostenibilità per i biocarburanti in cui si afferma che, a partire dal 2023, questo prodotto dovrà essere limitato in maniera graduale nella produzione del biodiesel fino ad arrivare, nel 2030, al suo totale abbandono. La motivazione citata dalla Commissione è l’impatto rilevante delle filiere produttive dell’olio di palma sulla deforestazione. In questo modo ci si attiene alle richieste fatte dal Parlamento Europeo nell’ambito del dibattito sulla direttiva rinnovabili RED II. Il biodiesel prodotto a partire da olio di palma non potrà in particolare essere conteggiato per adempiere gli obiettivi sui carburanti green nel caso in cui la materia prima usata provenga da grandi piantagioni.

Qualche numero

Secondo la Commissione, come spiega la Reuters, solo nel 2008 il 45% del terreno destinato alla coltivazione di olio di palma, frutto dell’espansione della coltivazione, ha causato la distruzione di foreste, zone umide e di conseguenza ha portato a un aumento delle emissioni di gas serra. Un danno maggiore rispetto all’8% causato da colture come la soia o all’1% dei girasoli.

La lettera dalla Malesia e dall’Indonesia

In risposta al provvedimento della commissione Europea, Indonesia e Malesia hanno inviato il 5 aprile una lettera in cui si manifestano una serie di obiezioni alla decisione dell’UE. “Entrambi i nostri governi considerano questa decisione una strategia economica e politica deliberata, calcolata e sfavorevole per rimuovere l’olio di palma dal mercato dell’UE“- spiegano nella lettera citata dalla Reuters sul suo sito il presidente indonesiano Joko Widodo e il primo ministro malese Mahathir Mohamad

Se questo regolamento dovesse entrare in vigore, i nostri governi riesamineranno i nostri rapporti con l’Unione europea nel suo insieme, così come i suoi Stati membri. Ciò potrebbe includere la revisione dei nostri negoziati di partenariato, i contratti di appalto e le principali importazioni dall’UE”, si legge ancora nella lettera citata dalla Reuters.  

Una delegazione a Bruxelles

Per discutere della questione una delegazioni di rappresentanti malesiani e indonesiani è arrivata a Bruxelles, all’inizio di questa settimana, per effettuare una visita ufficiale per esprimere la propria preoccupazione sui provvedimenti. 

Prezzi in crescita

Intanto, come emerge da un sondaggio della Reuters, i prezzi medi di olio di palma dovrebbero caratterizzarsi nel corso del 2019 per un trend di crescita. Uno scenario su cui ha influito un rallentamento della produzione del principale produttore indonesiano e la contestuale crescita della domanda di materie prime utilizzate nella produzione di svariati prodotti.

Alcuni dati 

Ma vediamo qualche numero relativo al tema olio di palma. Questo prodotto trova applicazioni nei settori più disparati: dalla produzione di biocarburanti, ai detergenti fino ai  cosmetici. Tuttavia circa l’85% di quest’olio viene prodotto per il cibo. Secondo l’organizzazione no-profit Rainforest Rescue le piantagioni di palma da olio sono la principale causa di distruzione della foresta pluviale in Malesia e in Indonesia, paesi in cui si colloca il 90% della produzione di olio di palma del mondo. Si stima che ogni ora, a causa di questa coltura, una superficie pluviale equivalente a 300 campi da calcio viene eliminata. Se la deforestazione mantiene questi ritmi il 20% della foresta pluviale in Indonesia potrebbe essere distrutto entro il 2032.


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