Nuove tecniche genomiche, via libera dal Parlamento europeo alla deregolamentazione

Le piante NGT di categoria 1 potrebbero essere esentate dalla maggior parte dei requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione UE sugli OGM.

Nuove tecniche genomiche (New Genomic Techniques, NGT)
Foto di Steven Weeks su Unsplash

Il Parlamento europeo ha approvato ieri, 7 febbraio, il suo mandato negoziale riguardo alla proposta di aggiornare le norme sulle nuove tecniche genomiche avanzata dalla Commissione: 307 i voti favorevoli, 263 i contrari e 41 le astensioni.

Cosa sono le nuove tecniche genomiche (NGT)

Le nuove tecniche genomiche (New Genomic Techniques, NGT) sono metodi per allevare le piante introducendo modifiche specifiche al DNA. In molti casi, queste tecniche non richiedono l’uso di materiale genetico estraneo proveniente da specie che non potrebbero incrociarsi naturalmente. Ciò significa che risultati simili potrebbero essere ottenuti con metodi tradizionali, come l’ibridazione, ma il processo richiederebbe molto più tempo.
Al contrario, gli organismi geneticamente modificati (OGM) sono organismi i cui geni sono stati modificati in un modo che non potrebbe avvenire naturalmente attraverso la riproduzione, spesso utilizzando il genoma di un’altra specie.

Cosa prevede il nuovo regolamento proposto dalla Commissione europea

Attualmente, tutte le piante ottenute con le nuove tecniche genomiche sono soggette alle stesse regole degli OGM. Il nuovo regolamento prevederebbe invece due normative distinte: le piante NGT di categoria 1, prodotte con modifiche genetiche equivalenti a quelle delle piante convenzionali, sarebbero esentate dalla maggior parte dei requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione UE sugli OGM; requisiti che invece si applicherebbero alle piante NGT di categoria 2. La menzione in etichettatura resterebbe obbligatoria per entrambe le tipologie di piante. Il Parlamento chiede inoltre che sia vietata la possibilità di brevettarle.

Quali sono gli obiettivi dell’UE

Gli europarlamentari hanno votato a favore di queste novità con l’obiettivo di “rendere il sistema alimentare più sostenibile e resiliente”: le NGT potrebbero infatti contribuire allo sviluppo di nuove piante più resistenti alla siccità e agli altri effetti dei cambiamenti climatici, o meno bisognose di fertilizzanti e pesticidi. A questo punto, saranno avviati i negoziati con gli Stati membri sulla legge finale.

“Le NGT sono fondamentali per rafforzare la sicurezza alimentare dell’Europa e rendere più verde la nostra produzione agricola. Le nuove regole consentiranno lo sviluppo di varietà vegetali migliorate che garantiranno rese più elevate, saranno resistenti al clima o richiederanno meno fertilizzanti e pesticidi. Mi auguro che gli Stati membri prendano presto posizione, in modo da poter adottare le nuove norme prima delle elezioni europee e dare agli agricoltori gli strumenti necessari per la transizione verde”, ha dichiarato la relatrice Jessica Polfjärd.

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Perché Confagricoltura e Coldiretti sono favorevoli alla deregulation

Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la notizia. “Il via libera dell’Eurocamera alle NGT è una conferma della validità delle posizioni da sempre sostenute a favore della scienza e della ricerca: il voto in plenaria riconosce l’importanza di fornire agli agricoltori gli strumenti necessari per garantire la capacità produttiva e conseguire gli obiettivi di sostenibilità”, ha dichiarato la federazione in una nota.

“Le NGT, infatti, sono in grado di assicurare un fondamentale contributo per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici: consentono di salvaguardare il potenziale produttivo, limitando allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali e il ricorso alla chimica”.


Simile l’opinione di Coldiretti, che ha definito l’abbandono della logica del brevetto come “un sostegno alla competitività delle imprese agricole che, per crescere, hanno la necessità di innovare” e “un modo per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca”.

Quali sono le preoccupazioni della Coalizione Italia Libera da OGM

Completamente opposto il parere di WWF, Greenpeace e Slow Food Italia, fra i membri della Coalizione Italia Libera da OGM. A preoccupare il WWF è il fatto che teoricamente, fino a venti modificazioni genetiche, le piante ottenute con le NGT saranno ritenute equivalenti a un prodotto della natura. “Questo criterio è stato definito ‘non scientificamente fondato’ dall’Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare”. La deregolamentazione andrebbe, inoltre, a vantaggio di “grandi aziende sementiere e agrochimiche come Bayer-Monsanto, BASF, Corteva e Syngenta, risultando in una concentrazione ulteriore del controllo sul sistema alimentare e sulle sementi”, secondo l’organizzazione.


“Con il voto odierno i membri del Parlamento europeo non hanno agito per la protezione della salute e dell’ambiente, né avendo a cuore il futuro dell’agricoltura europea”, concorda Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. “I nostri agricoltori pagheranno un prezzo ancora più elevato, diventando sempre più dipendenti da poche aziende sementiere e rischiando di essere citati in giudizio dalle multinazionali proprietarie di OGM brevettati. Tutto ciò senza alcuna prova credibile che i ‘nuovi OGM’ saranno in grado di resistere agli impatti del cambiamento climatico”.

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Slow Food, dal canto suo, è particolarmente preoccupata per i possibili impatti sull’agricoltura biologica. “Ci sono milioni di agricoltori che si sono dichiarati ‘OGM free’. Con una deregulation, rischierebbero la contaminazione dei loro campi da parte di pollini NGT portati dagli agenti atmosferici o dagli insetti impollinatori, e rischierebbero a ogni semina di violare il brevetto di qualche ditta sementiera. La biocontaminazione sarebbe un dramma irreversibile per l’agricoltura biologica, che vieta l’uso di OGM in tutta la filiera”.


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