Ammonta a circa 1,3 miliardi di tonnellate, su scala mondiale, la quantità di cibo che ogni anno finisce direttamente nell’immondizia. Si tratta di circa un terzo dell’intera produzione globale, alimenti che vengono buttati senza neanche riuscire ad arrivare sulle nostre tavole. Un dato sconcertante che stride ancor di più se viene messo accanto a quello delle persone che, invece, soffrono di fame: circa 795 milioni. Questa situazione globale si riflette anche nel nostro Paese, dove si sprecano ogni anno oltre 10 milioni di tonnellate di cibo, pari a circa 15 miliardi di € l’anno.
Un’app contro lo spreco di cibo
Sulla questione si concentra anche l’impegno della grande distribuzione, che cerca di promuovere una serie di iniziative per contrastare il fenomeno. Un esempio è l’app “ Too Good To Go”, nata nel 2015 in Danimarca e presente in altri 9 Paesi d’Europa, che permette a supermercati, bar, ristoranti, forni, pasticcerie, ed hotel di recuperare e vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto, ma “troppo buono per essere buttato”.
Come funziona
Ma come funziona quest’app? I ristoratori e i commercianti di prodotti freschi iscritti all’applicazione mettono in vendita le Magic Box, contenenti una selezione a sorpresa di prodotti freschi rimasti invenduti a fine giornata. i consumatori possono acquistare tramite l’applicazione i pasti a prezzi ribassati (tra i 2 e i 6 euro). E’ sufficiente geolocalizzarsi e cercare i locali aderenti, ordinare la propria Magic Box, pagarla tramite l’app e andarla a ritirare nella fascia oraria specificata per scoprire cosa c’è dentro.
Le realtà aderenti
All’iniziativa hanno aderito, tra i primi, i ristoranti biologici EXKi, i negozi Carrefour Italia e Eataly Milano Smeraldo.
Creare la più grande rete antispreco in Italia
“Il nostro obiettivo è creare la più grande rete antispreco in Italia: ad oggi sono state oltre 11 milioni le Magic Box acquistate in Europa, il che ha permesso, a livello ambientale, di evitare l’emissione di più di quasi 23 milioni di tonnellate di CO2”, spiega Eugenio Sapora, Country Manager di Too Good To Go per l’Italia. “Punto di partenza è Milano, dove hanno già aderito numerosi ristoratori, bar e pasticcerie”.
Pasti per i meno abbienti
Un altro esempio dell’impegno della GDO sui temi della sostenibilità, questa volta in accezione prettamente sociale, è l’iniziativa promossa dalla catena di supermercati PAM, che ha donato alla Fondazione Banco Alimentare onlus, un assegno di 7.000 euro. Questa somma, corrisponde a circa 1000 pasti, ed è il frutto delle donazioni dei clienti del Pam, nell’ambito della campagna “Pam local sostiene Banco Alimentare: fai la tua buona spesa”. Nello specifico i clienti Pam local, acquistando uno degli oltre 100 prodotti a marchio Pam Panorama segnalati con il logo del Banco Alimentare, hanno donato 1 pasto per ogni acquisto.
Un codice etico per favorire trasparenza e correttezza
Rimanendo nell’ambito dell’impegno in ambito sostenibilità sociale, citiamo anche il gruppo distribuzione Gros della Città di Roma e provincia, che ha promosso un codice etico. Si tratta in particolare, come riportato sul sito dell’azienda, di un “documento ufficiale voluto e approvato dal vertice aziendale, con lo scopo di stabilire quali comportamenti sono vietati e quali permessi, disincentivando i primi e favorendo i secondi”. Nello specifico, tra i punti del documento c’è l’introduzione di “una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali di chi opera per e con l’Azienda” .
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