Assodistil, l’Associazione dei distillatori italiani ha presentato il primo report di sostenibilità della filiera realizzato co Lifegate. “Un documento utile anche per l’impresa non solo per il consumatore” conferma Antonio Emaldi presidente Assodistil “che ci permette di posizionarci diversamente anche con i nostri clienti”.
“L’Italia ha bisogno di valorizzare i sottoprodotti” ora il lavoro da fare è capire “chi ne ha diritto e chi no” rimarca Filippo Gallinella presidente della commissione Agricoltura alla Camera, nel corso del web in air dedicato alla presentazione dei dati.
Paolo De Castro commissione agricoltura e sviluppo rurale EU ricorda l’accordo chiuso il 10 dicembre, in tarda serata a Bruxelles “ci sarà 1 miliardo e due e con il cofinanziamento significa 1 miliardo e 4 per investimenti per la transizione ecologica per macchinari, aiuto a giovani agricoltori e altro… per questo parlare oggi di sostenibilità nella filiera è importante, non si possono fare le riforme contro gli agricoltori bisogna agire con gli agricoltori, rafforzando la direzione dell’agroalimentare europeo per una maggiore attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici”
Parlare di equilibrio tra sostenibilità ambientale economica e sociale è importante “si tratta di far avanzare la nostra società senza lasciare indietro nessuno” sottolinea De Castro che rimarca come “le malattie di piante e animali non le eliminiamo con un decreto, servono delle alternative concrete” come la proposta della Pac approvata in plenaria in Palamento europeo a ottobre e poi in consiglio dei ministri, i prossimi step sono l’accordo nei triloghi con la Commissione europea che “dovrebbero concludersi idealmente entro l’estate e a quel punto andranno in vigore entro il 2023. Per questo il regolamento transitorio è prorogato fino a dicembre 2022. La novità è questa iniezione di 10 miliardi in più che potranno sempre usati con i bandi rurali o con gare nuove. Di queste il 55% deve andare in investimenti per le imprese del comparto da agricole alla trasformazione e in agroambiente”.
I dati emersi dal primo report di sostenibilità
della filiera di Assodistil
La produzione I.G. Grappa Italia comprende 72.000 ettanidri. Il report analizza i dati di 11 distillerie, analizzate secondi parametri del Global report initiative sustainability reporting standards.
Sono stati individuati 19 temi su cui sviluppare la rendicontazione che comprendono aspetti sociali e ambientali.
Le materie prime utilizzate nel 2019 sono risultate essere nel target di riferimento pari a: 534.240 tonnellate di vinacce; 209.3030 ton di fecce; 54.448 ton di frutta; 45.476 ton di materie tartariche.
Dai residui della distillazione I residui della distillazione il riutilizzo come biomasse combustibili e la digestione dei reflui, soprattutto borlande hanno prodotto quasi 300mila MWh all’anno di energia elettrica destinata principalmente all’autoconsumo.
I rifiuti pericolosi costituiscono solo lo 0,5 per cento del totale dei rifiuti e, di questi, quelli inviati in discarica sono solo lo 0,3 per cento. Il totale di energia autoprodotta proveniente da fonti rinnovabili è pari a 3.732.000 Gj.
Il ruolo nell’economia circolare
“Per ogni materia prima lavorata – si legge nel documento di Assodistil – si producono dei residui che rappresentano la materia prima per il successivo ciclo produttivo rendendo il processo di lavorazione delle distillerie a ciclo chiuso e facendo di queste un virtuoso esempio di economia circolare”. Vinacce e fecce vengono impiegate anche per la realizzazione di acido tartarico, vinaccioli, coloranti naturali, bioetanolo, acquavite e alcol.
In arrivo anche un bollino sulle bottiglie per dare evidenza alle aziende che hanno partecipato al processo di valutazione della sostenibilità dei distillati. Così che il cliente possa riconoscere più agilmente questo valore al prodotto.
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Il brevetto innovativo a cura dell’università Ca’ Foscari Venezia e Serena Wines 1881
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