Le soluzioni tecnologiche per il settore del food sono sempre più all’avanguardia. Tuttavia, per far sì che l’innovazione riesca a dare i suoi frutti, è necessario un cambio di paradigma in ambito politico ed economico. Sono questi, infatti, i due settori che possono giocare un ruolo chiave per concretizzare i risultati raggiunti dalla scienza, favorendo investimenti e rendendo l’innovazione parte integrante della quotidianità dei consumatori. E’ stato questo il messaggio emerso con forza dal convegno Understanding Food Innovation: The Impact of Solutions on Policy and Investments, uno degli appuntamenti del ricco calendario di eventi della quinta edizione di Seeds&Chips (6-9 maggio, Milano).
La rivoluzione del food tech
L’accoppiata cibo e innovazione tecnologica rappresenta un binomio ad alto potenziale, che sta catalizzando l’attenzione di diverse start up e investitori. “Il foodtech è l’internet di domani”, ha spiegato nel suo intervento Nicolas Dufourcq, ceo di Bpifrance, sottolineando la portata innovativa dell’evoluzione in atto, paragonabile, per certi versi, ai cambiamenti legati all’introduzione di internet. Si tratta di un ambito su cui il gruppo punta molto “incoraggiando lo sviluppo di start up”, prosegue il ceo, al di là di ogni confine geografico. In questo senso la sfida principale è, da una parte, il “potenziamento degli investimenti per la realizzazione di nuovi prodotti“, dall’altra la possibilità di “testare nuovi mercati, espandendo massivamente la distribuzione”. Questa partita, che pone al centro digitalizzazione, sicurezza alimentare e green biotech, vede come protagoniste le grandi imprese, in grado di muovere il mercato con le loro scelte di investimento.
Gestione smart delle risorse e ruolo chiave della finanza
In generale, come ha sottolineato Fabrice DeClerck, direttore scientifico di EAT & Bioversity international, l’obiettivo che bisogna porsi su scala globale per garantire un accesso al cibo adeguato è un’ulteriore “accelerazione dell’innovazione” già in atto, abbinata a “una gestione responsabile delle risorse”. Per ottenere questi risultati è, però, necessario adottare un “pensiero sistemico, che eviti dogmatismi” e favorisca un dialogo su scala globale, sia in ambito politico sia in ambito scientifico.
Sulla stessa linea di Clerk anche Ndidi Okonkwo Nwuneli, Managing Partner di Sahel Consulting Agriculture & Nutrition Limited, che ha ribadito l’importanza della partecipazione attiva dei governi alla “rivoluzione del foodtech”, soffermandosi inoltre sulla necessità di favorire, da un lato, un “maggior dialogo tra ambito scientifico e agricolo”, dall’altro, l’accesso a “informazioni chiare”. Un’altra questione fondamentale da affrontare è quella economica. “Senza la finanza come catalizzatore è difficile cambiare il modello di sviluppo attualmente in vigore”, ha affermato Okonkwo Nwuneli, che ha evidenziato come, in quest’ottica, non si debba trascurare il ruolo del consumatore. “Senza domanda, infatti, non c’è mercato”, ha concluso la manager.
Le potenzialità del biotech
Altro settore strategico per il food è quello delle biotecnologie. Si tratta di un comparto in cui, come ha spiegato Jack Bobo, vicepresidente di Global policy intrexon corporation, “si sta già facendo molto”. Tuttavia, nonostante l’impegno degli ultimi anni, è necessario innalzare ulteriormente l’asticella per aumentare i ritmi di sviluppo dell’innovazione nel sistema alimentare. Un risultato che si può ottenere attraverso un potenziamento del finanziamento da parte dei governi nel settore della ricerca. In questo senso è fondamentale, come ha sottolineatoThomas King, ceo di Food frontier, che, da un lato, gli imprenditori “facciano sistema“ e che, dall’altro, i governi traducano il loro impegno in azioni concrete, evitando di ridurre il dibattito a “meri slogan elettorali”. Solo cosi si potrà “guardare al futuro e anticipare il cambiamento”.
Il food a 360°gradi
Il finanziamento del settore foodtech è stato solo uno dei tanti ambiti in cui è stato declinato il tema del cibo nella giornata inaugurale di Seeds&Chips. La manifestazione ha, infatti, spaziato dalla questione della deforestazione a quella dell’inquinamento da plastica. Il tutto sempre all’interno dei confini tracciati dai Sustainable development goals-SDGs delle Nazioni Unite. Tutti temi caldi che, come ha sottolineato Marco Gualtieri, presidente e fondatore di Seeds&Chips sono al centro di “un confronto globale” , che supera “distinzioni anagrafiche o geografiche”.
Il manifesto HOM Humans of Mediterranean
Tra i momenti centrali che hanno scandito la conferenza inaugurale, anche la presentazione di HOM Humans of Mediterranean, la generazione che ha curato il mare, il primo Manifesto dedicato alla tutela del mare dai rifiuti in plastica. L’iniziativa, ideata e promossa da Seeds&Chips e Federpesca, è “un’alleanza” tra i pescatori dei 22 Paesi del bacino Mediterraneo per liberare il mare dalle plastiche e garantire la tutela dell’ecosistema marino. Il protocollo è stato firmato da Gualtieri e dal presidente di Federpesca, Luigi Giannini, alla presenza, tra gli altri, anche di Alexandra Cousteau, Senior Advisor DiOceana e nipote del celebre esploratore e oceanografo Jacques Yves Cousteau.
Uno spazio di confronto al ministero dell’Agricoltura
A chiudere la mattinata l’intervento del ministro italiano dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, che ha sottolineato come il dicastero intenda lavorare per avere una visione dell’agricoltura globale, capace di identificare in maniera mirata gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni. In particolare, si vuole “costruire un’agorà presso il ministero”, ovvero uno spazio di dialogo dove si possano confrontare tutti i mondi dell’agricoltura: dalle associazioni di categoria, alle aziende ai sindacati. In questo modo si favorirà il dialogo tra il mondo della ricerca e quello delle università, coinvolgendo anche il settore dei privati. Il tutto per favorire l’innovazione tecnologica nel settore agricolo.
Il giovane “ritmo reggae della sostenibilità”
Grande spazio è stato lasciato agli interventi di più giovani, veri e propri protagonisti della mattinata, che hanno portato sul palco il loro interesse per la tutela del pianeta sull’onda dell’impegno globale che vede il suo simbolo nell’attivista svedese Greta Thunberg.
Ad animare il pubblico anche la performance dell’attivista e musicista del Ghana Rocky Dawuni, che, nella sua esibizione, ha sfruttato le potenzialità espressive della sua musica per comunicare l’importanza di un approccio sostenibile al cibo.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.