- Con oltre due milioni di ettari di coltivazioni biologiche, l’Italia è leader in Europa nel settore.
- I consumi di prodotti bio fuori casa sono cresciuti del 53%: quasi otto ristoranti su dieci ne fanno uso.
L’Italia vanta oltre due milioni di ettari di superficie agricola coltivata a biologico, il 17,4 per cento del totale. Un risultato di cui andare fieri, considerando che la media europea è del 9 per cento e che l’obiettivo stabilito per il 2030 dalla strategia Farm to fork è pari al 25 per cento.
È uno dei dati dell’Osservatorio Sana, il salone internazionale del biologico che si è tenuto a Bologna dall’8 all’11 settembre. L’indagine, condotta da Nomisma, è promossa nell’ambito del programma comunitario Being Organic EU.
“Il nostro Paese continua a essere leader a livello europeo per superficie agricola coltivata a biologico e per numero di operatori che continuano ad aumentare. Per la prima volta si registra una leggera decrescita dei consumi domestici, in controtendenza rispetto a quelli della ristorazione commerciale e collettiva e all’export, che si confermano veri e propri driver di crescita per l’intero settore”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.
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Si registra una leggera decrescita dei consumi domestici, mentre aumentano quelli nei ristoranti
Le vendite di biologico nel mercato italiano hanno raggiunto i cinque miliardi di euro, di cui quasi quattro miliardi rappresentati dai consumi domestici e oltre un miliardo dai consumi fuori casa. Mentre i primi hanno subito un calo dello 0,8 per cento, i consumi nei ristoranti sono saliti del 53 per cento rispetto all’anno precedente.
In base all’indagine di Nomisma, quasi otto ristoranti su dieci e sei bar su dieci utilizzano ingredienti biologici, soprattutto latte, ortofrutta, uova e farine. Inoltre, l’85 per cento dei ristoratori e più di sette baristi su dieci hanno affermato di proporre almeno un vino bio. Scelte che dipendono principalmente da motivi etici, dalla volontà di garantire una proposta innovativa o di soddisfare il crescente interesse della clientela.
Segnali positivi giungono, infine, anche dall’export che ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali, segnando un incremento del 16 per cento rispetto al 2021.
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