Da gennaio a giugno di quest’anno alcune scuole di Francia, Italia e Regno Unito hanno sperimentato una politica diversa della gestione delle mense scolastiche. L’obiettivo della iniziativa Skooll era abbattere gli sprechi alimentari. Il progetto nel corso di questa fase pilota ha coinvolto 2.896 bambini e ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni nelle scuole coinvolte per 7.260 pasti prodotti ogni giorno nelle cucine interessate dalla fase pilota.
L’iniziativa si chiama Skool prende il nome dalla combinazione della parola School con Cooking, coinvolge la International Food Waste Coalition e nasce con l’obiettivo di aiutare i bambini ad evitare sprechi a tavola.
“L’intento è far tesoro dell’esperienza testata quest’anno e proseguire su più amplia scala arrivando a coinvolgere l’intera rete su cui operiamo” spiega a canaleenergia Dott. Edoardo Venturini, IFWC Project Manager Italia e Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia. “Le aziende che hanno deciso di partecipare al progetto sono tra le realtà del settore con più grossa copertura globale. Questi primi mesi rappresentano una fase di studio per affinare il progetto. Ora stiamo già valutando come allargare l’iniziativa”. Il programma prevede una fase teorica e una pratica in cui i ragazzi vedono un cuoco che trasforma le verdure in animali. “In alcuni casi i ragazzi non conoscono nemmeno il sapore di alcuni prodotti, Come non hanno mai visto alcune verdure crude o determinati pesci. Molto del cibo che viene lasciato nei piatti da loro è per questo. Anche il potere di scelta è importante, gli facciamo decidere se mangiare una mela gialla o rossa ad esempio. Abbiamo visto un aumento del 22% del cibo mangiato”.
I materiali educativi sono stati preparati con l’aiuto della FAO. “Bambini vestiti da super eroi anti spreco spiegano agli altri bambini il perché sia sbagliato e sprecare cibo, partendo dalla fatica per produrlo all’impatto sul pianeta al valore economico”.
Il progetto mira a ridurre gli sprechi di cibo lungo tutta la catena del valore:”abbiamo deciso di partire innanzi tutto con due fasi: trasporti delle merci e valutazione degli sprechi in cucina con una contabilizzazione sul campo. I nostri dipendenti nelle cucine hanno misurato gli sprechi pesando il materiale che non veniva utilizzato e annotandone i motivi. Il tutto grazie ad un tablet messo a disposizione da LeanPath, una società americana partner dell’iniziativa” continua Venturini.
“I bambini nel progetto italiano che ho seguito direttamente si sono dimostrati estremamente coinvolti dal tema, lavorando con disegni, esercizi di matematica scritta e orale. Sono stati anche dei validi ambasciatori nelle famiglie. Siamo arrivati alla fine del progetto che molti bambini almeno provano ad assaggiare i cibi prima di rifiutarli e comunque non se ne fanno mettere nel piatto se sanno che non hanno intenzione di mangiarli”. Nel complesso con i pochi mesi di attuazione il progetto ha permesso di risparmiare 14,3 tonnellate di cibo, corrispondente a un’impronta ambientale pari a 26,6 tonnellate di emissioni di CO2.
Prossimi step valutare coni fornitori un approccio per ridurre tutto ciò che c’è prima dei magazzini in cucina, trasporto, imballaggio, produzione.
Risultato finale emerso dalla fase pilota:
- Pacchetto globale per la formazione dei bambini e per le cucine realizzato in 3 lingue.
- Il 75% del personale di refettori e cucine è stato formato ad utilizzare un sistema di misurazione e monitoraggio dello spreco alimentare, fornito da LeanPath.
- sono stati direttamente sensibilizzati 1.392 bambini e ragazzi, ovvero il 48% dei soggetti che rientravano nel nostro ambito d’azione.
- sono stati indirettamente coinvolti 4.872 membri delle famiglie.
- da febbraio a luglio, la tendenza ha registrato una riduzione media dello spreco alimentare complessivo pari al 12%
- quasi 2 tonnellate di cibo non sono andate sprecate
- è stato possibile risparmiare l’equivalente di 3.382 pasti (per un valore economico stimato in € 6.300)
Fase |
Numero medio delle giornate registrate |
Numero quotidiano di pasti |
Percentuale di spreco dei pasti dopo la fase pilota |
Tendenza dello spreco alimentare per la durata della fase pilota |
Spreco alimentare pre-consumatore |
54 |
7.310 |
6 % |
– 12 % |
Spreco alimentare post-consumatore |
38 |
3.380 |
19 % |
– 11 % |
Lo spreco alimentare pre-consumatore corrisponde a qualsiasi spreco alimentare, evitabile o meno, commestibile o meno, che non è stato servito al consumatore, qualsiasi cibo gettato dal personale addetto alla ristorazione, dal magazzino alla preparazione, fino alla sovrapproduzione.
Lo spreco alimentare post-consumatore corrisponde a qualsiasi spreco alimentare a livello di consumato; è definito anche scarto e viene misurato nei refettori.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.