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Quest’anno l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui avremo consumato tutte le risorse naturali che la Terra è in grado di “rigenerare” in 1 anno, cadrà il primo agosto (l’anno scorso era il 2). Da quella data in poi, fino alla fine dell’anno, le risorse che utilizzeremo non potranno più essere bilanciate dal nostro pianeta. La data di anno in anno retrocede, nell’ultimo cinquantennio in particolare si è passati dal 29 dicembre fino al primo agosto nel 2018.

Sfruttiamo ogni anno 1,7 pianeti Terra

Secondo le valutazioni effettuate dal  Global Footprint Network,  Istituto internazionale di ricerca che ha creato il metodo per calcolare il consumo delle risorse attraverso l’Impronta Ecologica, nel corso del 2018 stiamo sfruttando una quantità di risorse naturali pari a 1,7 pianeti Terra.

Il contributo di un corretto approccio al cibo

Un approccio responsabile al cibo, secondo la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, è uno degli elementi su cui puntare per promuovere uno sfruttamento responsabile delle risorse del pianeta. La modalità di produzione del cibo contribuiscono a più del 30% delle nostre emissioni di gas serra (più del riscaldamento che impatta per un 23,6% e dei trasporti che incidono “solo” per il 18,5% dei gas serra prodotti nel mondo).

Dimezzando lo spreco alimentare ridurremmo L’Overshoot Day di 38 giorni

Secondo le valutazioni di Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition  e di Global Footprint Network se sostituissimo la carne con alimenti di origine vegetale e riducessimo i nostri sprechi alimentari del 50%, potremmo far slittare la data dell’Overshoot Day di 38 giorni. Un risultato che potrebbe migliorare ulteriormente riducendo del 50% la componente di carbonio nella nostra impronta ecologica, a livello mondiale. Con quest’operazione in particolare sposteremmo, infatti, la data in avanti di ben 93 giorni.

L’importanza di un approccio sostenibile al nostro pianeta

“Per far funzionare le nostre economie oggi, stiamo prendendo in prestito le risorse che ci serviranno domani – commenta in una nota – Marta Antonelli, Responsabile del Programma di Ricerca della Fondazione BCFN –  Si tratta di un circolo vizioso che non potrà durare ancora a lungo: se continuiamo con questo trend, tra poco più di cinquant’anni rischieremmo di iniziare l’anno ed aver già esaurito quanto a nostra disposizione. E con quali conseguenze per la vita di tutti noi? È giunta l’ora di spostare in avanti la data dell’Overshoot Day e cercare di avere un approccio più sostenibile nei confronti del nostro Pianeta. Come Fondazione Barilla sposiamo questa campagna perché se vogliamo centrare i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU dobbiamo adottare una cultura del cibo che ci porti a premiare diete sostenibili, come quella Mediterranea, che propone sistemi alimentari in grado di impattare meno sull’ambiente, soprattutto considerando che oggi la richiesta di cibo rappresenta il 26% dell’impronta ecologica globale”.   


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