La sconfitta della fame nel mondo nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse è un tema che vede in prima linea istituzioni come la Fao, ma anche un’attenzione della Chiesa Cattolica di Roma. Una sfida che non può prescindere da un uso etico e sostenibile di tecnologie come Intelligenza artificiale (IA), blockchain cloud, IoT, bid data, e sensoristica.
“Con la consapevolezza dell’importanza delle nuove tecnologie in particolare della IA il Vaticano ha richiesto alla Pontificia Accademia per la Vita di sviluppare un percorso di analisi per arrivare a delle raccomandazioni perché queste nuove tecnologia siano al servizio dell’uomo e non dannose” spiega a Canale energia Alessandra Santacroce responsabile relazioni istituzionali Ibm Italia. “In questo approfondimento ha riconosciuto in alcune realtà i partner con cui portare avanti queste riflessioni. Tra queste ci sono Microsoft e Ibm”.
I due colossi del IT hanno recentemente rilanciato la “Rome call for AI ethics” promossa da Papa Francesco e firmata da Ibm, Fao e Microsoft nel corso della conferenza tenutasi lo scorso febbraio presso la Pontificia Accademia per la Vita.
L’evento del 24 settembre rientra all’interno del percorso della call for verso la sconfitta della fame nel mondo con l’uso etico e sostenibile di tecnologie come l’Intelligenza artificiale. “La tecnologia è un fattore abilitante ma quello che è importante è il gioco di squadra” sottolinea la responsabile relazioni istituzionali Ibm Italia “è importante lavorare con clienti e istituzioni in modo che queste potenzialità siano utili alle priorità che si vogliono proseguire. Per quanto riguarda Ibm l’impegno sul tema delle grandi sfide è ingaggiato con istituzioni e clienti su diverse aree, il tema del food è molto significativo. Ad esempio abbiamo l’Ibm food trust sulla catena alimentare che sfrutta la blockchain”.
Le opportunità per la sostenibilità della IA con blockchain cloud, IoT e sensoristica per rendere sostenibili le sfide del pianeta
“Il fatto che abbiamo sottoscritto questi principi non può che essere coerente con quello che facciamo. Se pensiamo ai benefici della IA combinata con altre tecnologie, emergenze come blockchain cloud, IoT e sensoristica insieme rappresentano l’opportunità per rendere sostenibili molte sfide che attraversiamo e che il pianeta attraversa.
Durante il Covid-19 la tecnologia si è mobilitata per rispondere a una sfida, che tutt’ora permane, mettendo insieme i super computer così come in diversi paesi abbiamo affiancato le scuole. Nel campo dell’agricoltura le nuove tecnologie sono fondamentali e rispondono alla immagine della go to tech e a come rispondere a queste sfide con la tecnologia.
La capacità di risposta di queste piattaforme consente di poter individuare le terre più fertili, le opportunità di coltivazione più mirata prevenire opportunità di coltivazione intensiva. La blockchain può permettere un sistema di riciclo della plastica.
Con la AI abbiamo cercato di mettere a punto un sistema per rendere le terre fertili senza creare un problema di inquinamento. Ibm ha presentato un rapporto che mette in evidenza le cinque aree strategiche dello sviluppo dell’energia nei prossimi cinque anni e non è un caso che va proprio verso la sfida dell’agricoltura e di altre sfide del Paese. Perché la AI ci aiuta a prendere decisioni più consapevoli. A rispondere a problemi ma anche a mettere disposizione delle tecnologie in tutti i paesi per superare gap tecnologici e di competenze, altro elemento strategico”.
Competenze e formazione centrali per sconfiggere la fame nel mondo
Sconfiggere la fame nel mondo attraverso le nuove tecnologie è un lavoro che chiede competenze specialistiche come sottolinea la Santacroce: “Accanto a queste nuove tecnologie va fatto un investimento importante sul tema delle competenze. Secondo noi è l’altro pilastro perché ci sia una consapevolezza dei giovani e dell’occupazione per far sì che questo binomio uomo/macchina sia equilibrato e cada in favore dell’individuo”. In questo l’IA, che spesso rappresenta un timore per l’occupazione come le applicazioni di l’IoT, può invece diventare un’occasione di sviluppo di posti di lavoro altamente specializzati.
“Addestrare” l’AI per un uso etico e sostenibile delle tecnologie
Sulla dimensione etica della AI l’azienda crede molto difatti “Ibm ha evidenziato da subito i grandi benefici e anche i rischi se utilizzata in maniera non corretta”. Per questo l’azienda ha implementato un percorso olistico enunciando, già dal 2017, quelli che reputa essere i principi per uno sviluppo di una Intelligenza artificiale etica.
“Si tratta sostanzialmente di tre principi: la finalità dell’IA è di essere a servizio dell’uomo e non sostituirlo; la trasparenza, che significa di fatto la volontà di rendere espliciti i meccanismi che conducono alle decisioni a cui perviene l’IA; realizzare una AI che sia inclusiva e quindi venga accompagnata da giuste competenze profuse nella società. Così che nessuno resti indietro per far sì che sia anche un’occasione di partecipazione, inclusione e di partecipazione dei giovani”.
A questo si aggiunge la visione sui dati precisando che “sono di proprietà di chi li possiede” per questo l’azienda non rientra nella titolarità dei dati agendo come previsto dal “Manifesto sulla responsabilità dei dati” pubblicato dalla multinazionale. Nel Manifesto spiega la Santacroce “sono stati trasferiti in una serie di soluzioni e processi afferenti alla ricerca che mantenga requisito di trasparenza e robustezza, spiegabilità correttezza dei dati. Soprattutto ci si è concentrati sul tema dei pregiudizi o dei cosiddetti buyers (per avere la fiducia sulla AI). Tanto per essere più concreta: è chiaro che una volta che venga addestrato l’algoritmo si basa su una serie di dati più funzionale è necessario che questi dati siano coretti, quindi che non selezionino per principi discriminatori. Ad esempio se l’IA è usata per la scelta di un mutuo sia basata su rischio oggettivi ma non su elementi pregiudiziali che possano derivare dalla natura umana (come ad esempio il colore della pelle o il genere ndr.). L’ approccio etico è soprattutto quello che tutela questa multidimensionalità”.
Questo con l’Accademia pontificia per la Vita “è stato un percorso molto interessante che ci ha visto confrontarci sui nostri principi sul nostro impegno di ricerca. L’Accademia pontificia ha contattato un gruppo di esperti di diverse categorie e ha sviluppato una serie di riflessioni. Sulla base delle evidenze riscontrate e degli input raccolti questa call che oltre a ribadire il concetto di IA etica ha sua volta specificato alcuni principi come la responsabilità, la tutela della privacy, il tema dell’inclusione, della formazione. Siamo stati particolarmente felici di sottoscrivere questi principi firmati da Monsignore Paglia dell’Accademia pontificia, dalla ministra Pisano e da Microsoft e da Ibm per cui ha sottoscritto John Kelly III. Penso che sia un grande punto di arrivo, ma anche un grande punto di partenze su cui impostare azioni coerenti”.
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