I latticini fanno bene alle emissioni, l’esempio Vallelata

Co2Ridurre l’impatto ambientale con la produzione di latticini. E’ questa la sfida di Gruppo Lactalis Italia (23,6% di quota mercato IRI AT Dic.’15) .

Il gruppo a seguito della sottoscrizione dell’accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente con la marca Vallelata, ha avviato un porcedimento di misurazione e compensazione dell’impronta di carbonio (carbon footprint) dei due prodotti più venduti: Mozzarella 125 gr e Ricotta 250 gr.

Il calcolo è stato effettuato su tutta la filiera produttiva, valutando quindi sia la CO2 diretta, generata dai processi produttivi in azienda per l’intero ciclo di vita del prodotto, sia quella indiretta, legata alla coltivazione e all’acquisto delle materie prime. 

I valori così ottenuti di gCO2eq per una confezione di Mozzarella 125 gr e per una confezione di Ricotta 250 gr sono riportati nella tabella seguente:

 

EMISSIONI MOZZARELLA 125g ANNO RIFERIMENTO 2015

Prodotto

kg produzione (senza packaging primario)

kg C02
eq/ U.F.

kg U.F.

t C02
eq tot

MOZZARELLA 125 g
(3 FORMATI DISTRIBUZIONE)

2.926.323

9,989

1

29.229,94

 

 

 

 

 

EMISSIONI RICOTTA 250g ANNO RIFERIMENTO 2015

Prodotto

kg produzione (senza packaging primario)

kg C02
eq/ U.F.

kg U.F.

t C02
eq tot

RICOTTA 250 g
(1 FORMATO DISTRIBUZIONE)

1.745.401

3,128

1

5.459,42

MozzarellaVallelata

 

RicottaVallelataTale valutazione è stata effettuata dal Consorzio Universitario di Ricerca Applicata dell’Università di Padova, e certificata da Certiquality secondo la norma UNI ISO/TS 14067.

Nell’ottica di sostenibilità ambientale seguita dal Gruppo, già accreditato secondo gli standard B.R.C. (British Retail Consortium) e I.F.S. (International Food Standard) per buone pratiche di produzione, qualità e sicurezza degli alimenti, e con la certificazione ambientale ISO 14001, è stato avviato un progetto per la compensazione strutturata delle emissioni denominato: Vallelata “Attiva per l’ambiente”. La compensazione si realizzeràcon il sostegno di progetti  eco-sostenibili.

Il Gruppo ha già compensato 34.690 CO2e ton relativamente alla produzione 2015 per i due prodotti in esame acquisendo i crediti di CO2 derivanti da un progetto di biogas localizzato a Belo Horizonte in Brasile. La scelta è stata effettuata secondo lo standard V.C.S.(Verified Carbon Standard) che consente l’acquisto e il ritiro di crediti di CO2 derivanti da progetti del registro internazionale APX.

Il progetto, scelto perché particolarmente efficiente, consiste nella captazione, trasporto e trattamento delle emissioni di metano provenienti da una discarica controllata grazie alla quale viene prodotta energia pulita, immessa poi nella rete elettrica nazionale.

Sul territorio italiano la scelta è andata ad una iniziativa legata alla realtà naturalistica locale con il Consorzio Forestale di Pavia.  Nelle aree boschive “adottate” verranno compiute opere di manutenzione di oltre 50.000 alberi disposti su 30 ettari, grazie ad attività di rimboschimento, controllo degli infestanti, ed irrigazione. L’area boschiva nelle zone di Belgioioso e Travacò (PV) è in grado di assorbire e compensare 600 ulteriori tonnellate annue di CO2 .

L’obiettivo finale è il mantenimento di un bosco che possa evolversi naturalmente garantendo la sopravvivenza di un ampio corridoio ecologico distribuito lungo le sponde del fiume Po.

Il piano ecologico messo in opera dal Gruppo ha radici consolidate con azioni di efficienza energetica e di contenimento dei consumi come ricorda Clara Pirovano, Direttore Marketing Gruppo Lactalis Italia: “La salvaguardia dell’ambiente rappresenta una regola fondamentale nella realizzazione dei nostri prodotti”.

Negli ultimi sei anni le performance degli stabilimenti sono migliorate sensibilmente riducendo del 12% il consumo di energia elettrica, dell’ 11% il consumo di energia termica, dell’ 11% il consumo di acqua e del 19% l’emissione di CO2.

Rispetto la riduzione di CO2 invece sono state portate avanti azioni di “efficientamento energetico” che contribuiscono all’abbattimento delle emissioni: lo stesso stabilimento di Corteolona produce Biogas (energia termica a zero emissioni di CO2) attraverso un impianto di digestione anaerobica delle acque reflue, arrivando nel 2015 ad autoprodurre il 65% dell’energia consumata dai reparti di produzione attraverso quattro impianti di generazione. Sono stati realizzati anche progetti ad energia solare per la produzione indiretta di energia elettrica attraverso impianti fotovoltaici e sono in corso di studio altri progetti ad energie rinnovabili. 


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.