In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare di oggi 7 giugno, l’Efsa (European food safety Authority) ha presentato con una conferenza stampa digitale, la seconda edizione della Campagna di Comunicazione #EUChooseSafeFood, promossa in collaborazione con il Ministero della Salute. 

Obiettivo della Campagna #EUChooseSafeFood è fornire delle risposte ai consumatori, che si pongono domande sulle scelte da compiere in sicurezza in merito al cibo, ma non solo. Attraverso l’informazione scientifica di Efsa, di concerto con il Ministero della Salute, la scienza comunica direttamente con i cittadini.

La Campagna, che si avvia oggi stesso, pone la sua attenzione su tre focus che sono: i Moca, ovvero i materiali a contatto con gli alimenti, gli integratori alimentari che sono considerati alimenti a tutti gli effetti e il benessere animale. 

Il dott. Alberto Spagnolli, senior policy advisor di Efsa ha dichiarato in apertura lavori: “Efsa è una delle agenzie dell’UE con sede a Parma che fornisce consulenza scientifica in materia di sicurezza alimentare dal campo alla tavola. Il sistema europeo di sicurezza alimentare, introdotto nel 2002, è un sistema che ha distribuito su due fasi la sua attività: la prima consiste in una valutazione scientifica dei rischi sul cibo, la seconda si occupa della gestione del rischio dal punto di vista politico e regolamentare. Efsa è al centro della produzione di pareri scientifici consolidati e oltre a produrre le valutazioni scientifiche ha l’obbligo di comunicarle”. 

“La comunicazione”, continua, “si è sviluppata con la Campagna #EUChooseSafeFood che si svolgerà in tutta Europa. I nostri cittadini sono i più informati e meglio tutelati a livello europeo, grazie anche a questa informazione ricchissima. Spesso però la difficoltà sta nel valutare i rischi. La scienza europea e nazionale può supportare delle misure che rassicurino tutti quanti, per questo deve avere una posizione centrale”.

La sicurezza alimentare dei materiali a contatto con gli alimenti 

La dott.sa Maria Rosaria Milana dell’Istituto Superiore di Sanità ha illustrato il primo focus della Campagna che verte sui Moca, specificando che, sia che si passi per la piccola o la grande distribuzione, i cibi vengono a contatto con gli alimenti, quindi bisogna sempre sapere se sono sufficientemente sicuri per la salute del consumatore.

Tutti i Moca devono obbedire ad un Regolamento Quadro sulla sicurezza alimentare, reg. 1935/2004/CE, che si fonda sui seguenti principi base: non devono costituire un rischio per la salute dei consumatori e non devono alterare la composizione degli alimenti, né deteriorarne i caratteri organolettici. Inoltre, devono essere tutti tracciabili e corredati da istruzioni d’uso per chi li utilizza attraverso le etichette. Quindi, per la sicurezza dei Moca, il rischio deve essere conosciuto e valutato, passando attraverso il processo scientifico di Efsa e Iss (Istituto superiore di sanità).

I passaggi chiave di valutazione del rischio

I passaggi chiave di valutazione del rischio sono: capire cosa potrebbe migrare nel cibo e se la molecola che migra è pericolosa, attraverso degli studi tossicologici, dopodiché è necessario vedere dove e quanto migra attraverso le prove sperimentali. Infine, bisogna sapere chi è il consumatore finale, se bambino o adulto.

Successivamente, in seguito alla valutazione del rischio, ci sono delle ricadute da un punto di vista gestionale che sono: l’analisi delle liste dei componenti autorizzati, le prove sperimentali di migrazione per la verifica di conformità legale; se è illegale bisogna verificarne il rischio, perché pur essendo illegale potrebbe non arrecare un danno, ovviamente i margini di sicurezza devono essere nei limiti. 

Dalla valutazione scientifica, derivano le regole da rispettare per la sicurezza dei Moca. Ciò significa che, i produttori progettano, garantiscono ed effettuano prove per la sicurezza dei Moca. Il consumatore deve sempre e comunque leggere l’etichetta fornita dal produttore. 

Quando si parla di etichette, la difficoltà aumenta perché non sempre sono veritiere, ma il fatto che alcuni Moca siano offerti in alternativa alla plastica con la dicitura “bio” o “ecofriendly” potrebbe trarre in inganno il consumatore. 

“Dunque”, conclude Milana, “la contaminazione dei cibi da Moca si può prevenire con gli studi scientifici, è obbligo di produttori e industrie alimentari fornire istruzioni chiare, il servizio pubblico per sua parte deve controllare i prodotti sul mercato. Il consumatore, attraverso il buon senso e la lettura attenta delle etichette, può compiere le sue scelte di acquisto”.

Il secondo focus della Campagna: gli integratori alimentari

Il prof. Lorenzo Morelli, microbiologo degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha parlato del reale ruolo che devono svolgere gli integratori.

“Gli integratori alimentari”, ha detto Morelli, “devono integrare e porre rimedio a delle carenze, quindi sono forme concentrate e pre-dosate e sono a tutti gli effetti degli alimenti, pertanto sono soggetti agli stessi livelli di controllo”.

“Ad esempio, nel caso della vitamina D, noi italiani abbiamo una buona esposizione al sole ma siamo carenti comunque di questa vitamina, perciò avendone bisogno, possiamo integrarla attraverso una “buona integrazione”. È importantissimo però avere un’informazione corretta e sapere che non risolvono le patologie. In Italia, fra gli integratori più venduti ci sono quelli a base di pro-biotici, quindi è importante informare i consumatori italiani perché è un settore questo in stretta relazione con la salute”.

Nell’UE gli integratori alimentari sono regolati come veri e propri alimenti e  non dovrebbero essere considerati come sostituti di una dieta sana ed equilibrata. Infatti, a parte in alcuni casi come quello di carenza della vitamina D, che però è dovuto ad un cambiamento del nostro stile di vita, nella maggior parte dei casi la nostra dieta già fornisce tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Solo una certa quantità è necessaria al nostro corpo per funzionare, e se si eccede, alcune sostanze possono avere effetti negativi. 

Pertanto, la Campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood, ampliando la gamma di argomenti di cui si occupa, aiuta il consumatore anche sulla scelta di questi nuovi alimenti.

Il terzo focus: sicurezza alimentare in rapporto al benessere animale

Il dott. G. Loris Alborali dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha parlato del benessere animale e di come questo sia oramai imprescindibile da quello umano e sia fondamentale per la salute pubblica. Ha affermato: “Gli animali che vivono in situazioni di benessere e che sono allevati in condizioni di bio-sicurezza sono più sani, si ammalano meno e vengono trattati con meno antibiotici. Questo alla fine si traduce in prodotti di maggiore qualità”.

La Direzione della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute ha lavorato negli ultimi quattro anni ad diverse innovazioni, tra di esse, con l’obiettivo di procedere alla categorizzazione del rischio degli allevamenti in ambito di sanità pubblica veterinaria, ha voluto fortemente dotarsi di un sistema efficace denominato ClassyFarm.

ClassyFarm è un sistema integrato finalizzato alla categorizzazione dell’allevamento in base al rischio. È un’innovazione tutta italiana che consente di facilitare e migliorare la collaborazione e il dialogo tra gli allevatori e l’Autorità competente, per elevare il livello di sicurezza e la qualità dei prodotti della filiera agroalimentare. 

Dunque è una piattaforma che monitora, categorizza e migliora, basandosi sull’ottimizzazione della gestione aziendale, sul miglioramento del benessere animale, promuovendo la bio-sicurezza e riducendo l’uso di antibiotici.

La piattaforma informatizzata Classyfarm è in grado di categorizzare gli allevamenti sulla base di metodi scientifici.

L’obiettivo è promuovere gli allevamenti monitorandoli costantemente e fornendo gli strumenti adatti all’allevatore, riducendo gli antibiotici. Altro obiettivo è quello della tutela della salute dell’uomo e degli animali, attraverso un’integrazione armonica tra animale e ambiente. Animali sani e ben curati si adattano bene all’ambiente in cui vivono e producono alimenti sicuri e di migliore qualità. 

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“Negli ultimi 10 anni, ha continuato Alborali, in Italia si è ridotto del 57% l’utilizzo di antibiotici, percentuale che nel settore avicolo è ancora più evidente, le riduzioni qui arrivano fino al -90%, andamento proseguito anche nel 2021 e 2022”. 

80 90

Concludendo, ha dichiarato: “La sicurezza alimentare passa per la bio-sicurezza e per il benessere dell’animale. Classyfarm rappresenta un vantaggio per tutti a partire dagli animali fino all’allevatore, al medico veterinario, al consumatore e al Made in Italy nel suo complesso. Dal 2018, la piattaforma ha iniziato ad operare e subito dopo il sistema è stato utilizzato e distribuito uniformemente su tutto il territorio nazionale. Questo permette di vedere anche gli allevamenti coinvolti nel sistema. Il benessere animale è strettamente correlato alla sicurezza degli alimenti: se gli animali sono sani e ben trattati anche i prodotti ne giovano, si incrementa la bio-sicurezza e gli antibiotici vengono utilizzati solo se strettamente necessari”.


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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.