Una volta all’anno ci si ritrova a fare i calcoli con la capacità di rigenerazione delle risorse della Terra, che l’essere umano, per lo più di una piccola parte del globo, consuma voracemente.
Questo giorno è l’Earth overshoot day, momento dal quale l’attuale popolazione mondiale è in debito nei confronti delle generazioni future a causa dell’uso eccessivo delle sue risorse: cibo, acqua, foreste e suolo, tutte quelle che non sono rinnovabili nel breve periodo.
Earth overshoot day è un vero e proprio indice elaborato dalla Global footprint network, organizzazione internazionale di ricerca impegnata a fornire ai decisori una serie di strumenti, tra cui l’impronta ecologica, affinché si operi in futuro all’interno dei limiti della terra. Nel 2017, ultimo anno in cui sono disponibili i dati, abbiamo utilizzato il 173% della biocapacità terrestre.
Come si calcola l’Overshoot day
Per l’Italia tale data è caduta lo scorso 13 maggio, mentre a livello mondiale per l’anno in corso, non è ancora stata definita, ma iniziano ad essere rese note le date delle singole nazioni. Quello del 2020 era arrivato più tardi del solito, il 22 agosto, a causa della pandemia. Ogni anno, l’appuntamento si presenta in anticipo rispetto all’anno precedente perché la Terra è sempre più sotto pressione, chissà quest’anno in quale giorno cadrà.
L’Overshoot day di un Paese si calcola mettendo a confronto l’impronta ecologica dei suoi abitanti, ovvero la quantità di superficie terrestre e acquatica che servirebbe ad ogni individuo per produrre tutte le risorse che consuma, con la capacità del Pianeta di rigenerare le risorse naturali per ogni suo abitante. Entrambe queste voci sono espresse in ettari globali.
Per l’Italia l’impronta ecologica è di 4,4 ettari globali (gha), la biocapacità globale è di 1,6 gha a persona. Pertanto, per ottenere l’Overshoot Day italiano, si calcolerà: 365 x (1,6:4,4 gha) = 132,7. Arrotondando a 133, otteniamo che cadrà il 133esimo giorno dell’anno, ovvero il 13 maggio scorso.
La trappola della povertà ecologica
Non tutti i Paesi hanno un giorno dedicato, infatti se un paese non ha questo squilibrio tra impronta ecologica dei suoi abitanti e superamento della biocapacità globale della Terra, non ha un Overshoot day. Chi non ha la capacità economica o del proprio territorio per assicurare risorse ai suoi abitanti, cioè paesi poveri da tutti i punti di vista, si trovano in quella che in uno studio pubblicato su Nature Sustainability definisce la “trappola della povertà ecologica”.
In questa situazione, al 2017, si trovavano ben 5,4 miliardi di persone, cioè il 72% della popolazione mondiale, mentre sappiamo che, il 14% di essa costituito dai Paesi ricchi, utilizza il 52% delle risorse. Quindi, se ogni essere umano consumasse agli stessi ritmi dei Paesi ricchi, il pianeta non avrebbe più risorse da consumare.
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