I commercianti di salmone del Regno Unito pronti ad abbandonare il melù

Importanti commercianti britannici di salmone alzano la voce per evidenziare le conseguenze dell’inazione sulla gestione del melù dell’Atlantico nord-orientale

Dal 2015 gli Stati costieri raggiungono un accordo sulla ripartizione del totale ammissibile di catture (Tac) per il melù dell’Atlantico nordorientale. In breve, hanno pescato troppo.

oceano atlantico
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Gli effetti sulla filiera della pesca

Come conseguenza di questa pesca eccessiva e in assenza di una strategia di gestione a lungo termine, i certificati del Marine Stewardship Council (Msc) per la pesca del melù in questa regione sono stati sospesi nel 2020.

Ciò ha avuto un forte impatto sulle aziende della filiera che avevano assunto impegni per l’approvvigionamento di prodotti ittici sostenibili.

Questa situazione non ha fermato i paesi costieri che continuano a pescare troppo. I dati sulle catture totali rivelano che il parere scientifico è stato superato del 30% nel 2021 e del 47% nel 2022.

Il  North Atlantic Pelagic Advocacy Group  (Napa), insieme agli associati, alle principali aziende e rivenditori di prodotti ittici, ha ripetutamente chiesto un’azione urgente. Essenziale per porre fine alla pesca eccessiva del melù dell’Atlantico nord-orientale. Finalmente, ora esiste un’opportunità concreta per raggiungere questo risultato.

La finestra che offre una possibilità di intervento

All’inizio di questo mese Londra ha ospitato le consultazioni sugli accordi di condivisione per il melù dell’Atlantico nord-orientale per il 2023.

In concomitanza con questo incontro, i tre principali acquirenti di questo pesce, i produttori di mangimi Cargill, Skretting e Biomar, hanno chiesto pubblicamente  agli Stati costieri di cogliere l’occasione offerta dall’enorme aumento della consulenza scientifica. Minacciando di abbandonare la pesca se la cattiva gestione fosse continuata.

Oggi, questo appello all’azione è ripreso dal settore della produzione di salmone, dove il melù viene utilizzato nei mangimi, e dai loro clienti al dettaglio.

Sia Aquascot che il loro cliente Waitrose sono membri del Napa. Entrambi i soci vogliono che gli Stati costieri intraprendano un’azione cooperativa per concordare quote che siano in linea con i pareri scientifici e che si impegnino in piani di gestione a lungo termine.

Il dottor Andrew Davie, responsabile dell’acquacoltura presso Aquascot, spiega: “Forniamo salmone d’allevamento nel Regno Unito rinomato per la sua qualità alimentare e non possiamo scendere a compromessi sulle nostre aspettative per l’approvvigionamento responsabile degli ingredienti all’interno dei mangimi con cui viene allevato il salmone”.


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