- Il costo del gas e dell’energia elettrica è salito notevolmente a causa della guerra in Ucraina.
- I titolari di bar e ristoranti si trovano costretti ad aumentare i prezzi sul menù, per evitare di chiudere.
- Per giustificare questa scelta, Fipe-Confcommercio ha invitato i gestori dei locali ad aderire alla campagna “Bollette in vetrina”.
Dopo Ferragosto si è parlato molto dell’iniziativa di Alberto Rovati, titolare della pizzeria Funky Gallo di Roncadello, nel Cremonese. L’imprenditore ha deciso di esporre in vetrina la bolletta della luce per giustificare l’aumento dei prezzi delle pizze. Nel mese di luglio, si è ritrovato a pagare 4mila euro di energia elettrica, cui si aggiungono i costi del gas e delle materie prime, come l’olio. L’anno scorso, nello stesso periodo, aveva speso 1.350 euro: un rincaro del 300 per cento.
Sulla stessa lunghezza d’onda, è nata la campagna “Bollette in vetrina”: i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno delle cornici per appendere le bollette di gas ed elettricità nei propri locali. L’obiettivo è informare i consumatori, mettendoli al corrente della drammatica situazione in cui si trovano i titolati di bar e ristoranti, costretti a dei rincari per evitare di chiudere.
Bollette sempre più salate
Con la guerra in Ucraina, e i tagli delle forniture di metano da parte della Russia, il prezzo del gas lunedì sulla piazza di Amsterdam ha chiuso a 280 €/MWh, stando al Sole 24 Ore. Risulta emblematico il caso dell’azienda Ita Ceramiche di Fiorano Modenese, in provincia di Modena, che a luglio ha ricevuto una bolletta del gas da 1.882.699 euro: il 739 per cento in più rispetto al 2021, con un consumo inferiore. Parallelamente, il prezzo dell’energia elettrica in Italia è salito fino a 605 €/MWh: nel luglio 2021 un bar spendeva circa 2.300 euro per 10.031 kWh, mentre un anno dopo ha speso, a parità di consumi, circa 6.950 euro.
#Caroenergia
💡💸I recenti aumenti porteranno a 33 miliardi di euro la spesa complessiva in energia nel 2022 per le imprese del terziario. #Sangalli: “Costi insostenibili per le imprese, senza tagli ripresa a rischio”.— Confcommercio (@Confcommercio) August 25, 2022
L’appello di Fipe-Confcommercio
L’inflazione si è stabilizzata intorno all’8 per cento, secondo l’Istat, e in autunno andrà misurata anche in base agli effetti degli aggiornamenti delle bollette da parte di Arera che, dal mese di ottobre, saranno mensili. “Fipe-Confcommercio ha chiesto al governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15 per cento per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora”, ha dichiarato il vicepresidente Aldo Cursano.
Nel frattempo, la Commissione europea ha varato il piano “Risparmiare gas per un inverno sicuro”. A lungo termine, però, bisogna puntare sulle fonti rinnovabili di energia: in dieci anni, il costo dell’elettricità dal solare fotovoltaico su scala industriale è sceso dell’85 per cento, quello dell’eolico onshore del 56 per cento e l’offshore del 48 per cento. Considerando che, con ondate di calore sempre più frequenti, la domanda di energia salirà ulteriormente, non possiamo che fare affidamento su quella pulita.
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