Benessere animale, opportunità e start up italiane

Una settimana sotto il segno del benessere animale questa che si conclude in parallelo con i lavori di Cop29 dove anche il tema alimentazione e filiera sostenibile del cibo sono stati un elemento di discussione. Vediamo alcuni esempi di aziende e associazioni che vedono l’Italia protagonista.

No alle gabbie

La coalizione italiana End the Cage Age ha rivolto al Parlamento l’appello “Sì alla trasparenza, no alle gabbie, sì al segno distintivo cage-free”  nel corso di un incontro che si è svolto presso la sala stampa della Camera dei Deputati ieri 21 novembre, dal titolo “La fine delle gabbie: opportunità e sfide per sostenere la transizione del settore zootecnico in Italia”.
conigli in gabbia - copyright - ciwf italia
conigli in gabbia – copyright – ciwf italia
A partecipare alcune associazioni come  Animal Equality Italia, Animal Law Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAV, Legambiente e LNDC Animal Protection e diversi parlamentari delle forze di opposizione.
La richiesta di una certificazione “cage-free” valorizzerebbe l’impegno di molte aziende anche italiane che non fanno uso di gabbie.
Sono già 1.400 le aziende alimentari europee che si sono impegnate a non utilizzare le gabbie per l’allevamento delle galline impiegate nell’industria delle uova.  I parlamentari presenti si sono impegnati a presentare un apposito emendamento alla Legge di bilancio 2025, con cui si chiede l’introduzione di un chiaro segno distintivo “cage-free” all’interno dell’attuale sistema di certificazione SQNBA per valorizzare il sistema produttivo italiano che ha già fatto investimenti. L’emendamento però è stato ritenuto inammissibile dalla Commissione Bilancio.
“Ci attendiamo che la battaglia politica per il riconoscimento di questo importante strumento di giustizia e trasparenza venga, con eventuali modifiche, raccolta e vinta da tutto il Parlamento sin da questa Legge di bilancio” hanno dichiarato le associazioni.

Cinque premi per l’Italia delle start up alimentari

Il Compassion in World Farming (CIWF), la più importante organizzazione no profit del mondo nell’ambito del benessere e della protezione degli animali da allevamento, ha consegnato a Parigi in occasione del SIAL (Salone Internazionale dell’Alimentazione) il Good Pig Award a cinque realtà, tutte italiane, che si impegnano ad elevare gli standard di vita negli allevamenti di maiali.

Madeo a San Demetrio Corone (Cosenza) ottiene il riconoscimento per la sua filiera di suino calabrese Dop, il cui obiettivo sinterizzato elle parole dell’AD e presidente, Anna Madeo l’affermarsi della qualità sulla quantità.

Per l’azienda si tratta di un importante bis, dopo il premio già ottenuto per la filiera del suino nero italiano. L’azienda, infatti, da sempre alleva gli animali tutelandone il benessere psicofisico secondo i più elevati standard: allevamento rigorosamente all’aperto, rispetto dei naturali ritmi di accrescimento e riproduzione, alimentazione sana e assenza di antibiotici fin dalla nascita. 

Neat burger il fast food vegano

Neat Burger dedica il nuovo “New York Strip Sandwich,” a Animal Equality, organizzazione internazionale in prima linea per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare. Il menu sarà disponibile nei ristoranti italiani dall’8 novembre fino a Natale.

Anuimal Euqlituy

Si tratta della celebre catena di ristoranti 100% vegana fondata da icone globali come Leonardo DiCaprio e Lewis Hamilton. Inoltre per ogni “New York Strip Sandwich” venduto, al prezzo di 21 euro, 5 euro verranno donati all’organizzazione Animal Equality per sostenere le sue attività a protezione degli animali. “Quando scegliamo cosa mangiare, scegliamo il mondo in cui vogliamo vivere – afferma Elena Vecchini, responsabile marketing di Animal Equality Italia.


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