La transizione del comparto agroalimentare italiano è al centro dell’approfondito Rapporto Dop sostenibilità, curato dalla fondazione Qualivita e realizzato con il contributo del Masaf. L’analisi dei processi produttivi e della gestione delle Indicazioni geografiche (Ig) italiane, condotta sul campione di trenta prodotti Dop e Igp, ha messo in luce sia i punti di forza che le aree di miglioramento. In questo contesto, lo studio dei disciplinari, dei piani di controllo e dei piani di programmazione dell’offerta, in conformità con le metodologie di analisi della Fao, ha permesso una mappatura delle caratteristiche di sostenibilità.
Il report evidenzia un potenziale già molto elevato, in particolare per quanto riguarda la buona governance, il benessere sociale e la sostenibilità economica grazie al crescente impegno dei Consorzi di tutela. Tuttavia, emerge chiaramente la possibilità per tutte le Ig di compiere ulteriori passi avanti nel rafforzare il proprio impegno verso la sostenibilità, lo sviluppo dei territori e delle comunità locali.
Agroalimentare italiano: promuovere politiche sostenibili per le Ig
Formaggi, prodotti a base di carne, ortofrutticoli e cereali, oli e grassi, vegetali trasformati, carni fresche, pesci e molluschi. L’intento del progetto è fornire ai Consorzi di tutela e alle istituzioni strumenti conoscitivi approfonditi e analitici, in grado di offrire una visione chiara e completa della situazione attuale del settore Dop Igp. Il rapporto esamina documenti chiave come disciplinari, piani di controllo e statuti dei Consorzi di tutela, concentrandosi anche sugli aspetti normativi e certificativi legati alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel comparto agroalimentare: “Lo studio sviluppato può facilitare le future decisioni strategiche e politiche, promuovendo pratiche sostenibili e responsabili nel settore delle Indicazioni geografiche” si legge nell’introduzione del documento.
L’interconnessione di questi aspetti rappresenta il punto di incontro tra la necessità di conformarsi alle normative, garantire trasparenza e qualità dei prodotti e adottare pratiche sostenibili in risposta alle crescenti esigenze dei consumatori, dei mercati e dei territori: “Le norme forniscono il quadro giuridico, le certificazioni conferiscono credibilità e trasparenza, mentre l’analisi dei processi produttivi consente di individuare margini di miglioramento”. L’analisi suggerisce che integrando questi aspetti è possibile delineare una strategia di sostenibilità applicabile, efficiente, misurabile e in grado di evolversi per affrontare le sfide future.
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Integrazione delle politiche di sostenibilità: normative ancora frammentate
Il settore lattiero-caseario si è dimostrato il più avanzato in termini di sostenibilità, seguito dal settore prodotti trasformati a base di carne e dal settore prodotti ortofrutticoli. Le principali aree di miglioramento evidenziate dal rapporto includono la gestione del rischio climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione di pratiche di conservazione del suolo e delle risorse idriche, così come l’incremento della formazione formale e informale, la consapevolezza in tema di igiene e sicurezza, e la corretta identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi: “Questi aspetti, ancora poco rappresentati nei disciplinari di produzione, potrebbero essere meglio integrati nelle strategie dei Consorzi di tutela e formalizzati nei documenti di riferimento per promuovere una maggiore sostenibilità complessiva” si legge a commento nella nota stampa.
In conclusione, nonostante gli sforzi per creare un quadro normativo armonizzato che integri tutte le dimensioni della sostenibilità, il report evidenzia che le normative risultano ancora frammentate: “Per raggiungere risultati concreti, l’impegno dei Consorzi di tutela e delle singole imprese, pur essendo cruciale, non è sufficiente” si sottolinea nell’introduzione. È dunque indispensabile definire norme più chiare e rafforzare il coordinamento tra i diversi organismi internazionali, europei e italiani competenti, per assicurare un’applicazione efficace delle normative e una vera integrazione delle politiche di sostenibilità, considerando le peculiarità e le criticità del settore agricolo e agroalimentare.
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