Il Gnl (gas naturale liquefatto) rivendica il suo ruolo nella transizione ecologica ed energetica dell’Italia alla luce della maturità tecnologica e di mercato raggiunta e delle ulteriori opportunità dettate dalla nuova infrastrutturazione.

Questo il messaggio alla base del webinar “Small Scale” organizzato oggi da Canale Energia e Olt Offshore Lng Toscana con la partecipazione di Edison.

Al centro del confronto la possibilità che i rigassificatori forniscano direttamente a delle bettoline (imbarcazione di trasporto merci) il Gnl che servirà come combustibile navale e che i depositi costieri facciano altrettanto con la logistica di terra in favore di distributori stradali per camion. Il tutto, senza dimenticare la diversificazione degli usi finali in favore, ad esempio, di industria o treni.

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Il punto sul settore del Mims

Domenico Impagliazzo del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha dato un iniziale inquadramento normativo, a partire dal recepimento della direttiva Dafi sui combustibili alternativi e dal processo in corso per la definizione di un’area Seca (a base emissioni per le navi) nel Mediterraneo.

Inoltre, il rappresentante del Mims ha ricordato, tra i vari esempi, le opportunità del Gnl come carburante per le navi da crociera e per i traghetti di lungo raggio che potranno trainare la domanda. A ciò si aggiungono imbarcazioni più piccole che al momento non possono essere rifornite direttamente. In tal senso è stata definita una normativa tecnica di riferimento nel 2021 con i Vigili del Fuoco.

Sul piano delle risorse, infine, Impagliazzo ha sottolineato i circa 220 mln di euro messi a disposizione dal DL 6 maggio 2021, n. 59 (convertito in legge a luglio dell’anno scorso) per la realizzazione di infrastrutture Gnl e bioGnl.

Inoltre, “è stato redatto il decreto interministeriale Navi per la realizzazione o l’ammodernamento di imbarcazioni sostenibili con 500 mln di euro a valere sul Fondo complementare Pnrr”, il cui iter attuativo è in corso.

Le best practice aziendali

Secondo Giovanni Giorgi, amministratore delegato Olt offshore Lng Toscana, “il combustibile che oggi più si presta alla transizione verso la sostenibilità è il Gnl”. Il terminale di Olt offrirà il servizio small scale Gnl alle bettoline e il relativo adeguamento dell’infrastruttura sarà completato “entro il primo quarto del 2022”.

La società, in particolare, “ha deciso di investire” nel servizio small scale Gnl “in piena pandemia, credendo nello sviluppo di questa nuova filiera che va a completamento nell’uso del terminale”. Giorgi ha infine ricordato il bilancio di sostenibilità di Olt: “Se una realtà come la nostra è arrivata a questa nuova iniziativa è perché si è basata sempre su punti fondamentali come la trasparenza e la condivisione del percorso”.

La sequenza di interventi è proseguita con Emanuele Gesù, head of Lng innovation e special projects di Snam, che ha sottolineato come questo operatore abbia sviluppato “un piano infrastrutturale bioGnl per il trasporto marittimo e terrestre che si divide in quattro aree strategiche a copertura dell’intero territorio nazionale“. In genarle, “oggi ci stiamo muovendo verso la decarbonizzazione e riteniamo bioGnl e biometano risorse fondamentali” anche nell’ottica degli obiettivi posti dal pacchetto Fit for 55 della Commissione Ue.

Francesco Parisi, SsLng wholesale market manager di Edison, ha invece descritto il nuovo deposito costiero di Gnl realizzato a Ravenna e operativo dal 3 novembre 2021. “La struttura ha avuto un iter autorizzativo di un anno e qualche mese, a dimostrazione che le cose si possono fare”. Con questa nuova soluzione logistica “abbiamo spostato parte del traffico di autobotti che andava a rifornirsi in Francia, riducendo spostamenti e inquinamento”. Questa come altre infrastrutture che la società conta di realizzare, ha concluso il manager, potranno “favorire e sostenere maggiormente lo sviluppo del settore Gnl” nei suoi diversi usi finali, in favore della transizione ecologica.

Le associazioni di settore

Elio Ruggeri, vicepresidente di Assocostieri, ha ricordato come l’attuale sviluppo infrastrutturale stia riducendo alcune zavorre allo sviluppo del mercato Gnl in Italia rappresentate, in sintesi, da “dipendenza dalle importazioni dall’estero, distribuzione geografica con la mancanza di impianti al Sud e accessibilità della commodity”. A ciò si aggiunge la necessità di un quadro normativo di riferimento che “sia coerente e costante nel tempo”, anche in termini di tempi e uniformità nelle autorizzazioni ai progetti infrastrutturali.

Temi ripresi anche da Andrea Arzà, presidente Federchimica-Assogasliquidi, che ha ricordato come in Germania ci sia un aiuto concreto a questo comparto grazie all’azzeramento delle tariffe autostradali per i camion a Gnl. “Ci vogliono elementi di sostegno da parte della politica per valorizzare gli sviluppi, includendo anche tutta la filiera del bioGnl. Gli operatori delle grandi flotte sono disponibili a fare investimenti in chiave sostenibile ma lo potranno fare solo con un contesto legislativo stabile rispetto al tempo dei loro investimenti”.

Le conclusioni di Arera

Stefano Saglia, membro del collegio dell’Autorità di regolazione Arera, ha concluso il webinar invitando a “lavorare tutti insieme affinché la governance e la roadmap” della transizione ecologica ed energetica “siamo realistiche rispetto a un percorso che non durerà meno di dieci anni; quindi, dobbiamo attrezzarci con le tecnologie esistenti” e la filiera del Gnl “è matura”.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.