Nella sua composizione espositiva e convegnistica la tredicesima edizione di Oil&nonoil – Energie, Carburanti e servizi per la mobilità – in programma a Veronafiere dal 9 all’11 ottobre, rispecchia i cambiamenti e gli interrogativi che riguardano il futuro della rete in relazione alle scelte politiche, economiche e sociali che stanno mutando il concetto di mobilità.
L’accelerazione dei processi produttivi, i nuovi sistemi di comunicazione, i costi degli spostamenti, la condivisione dei mezzi in città, possono essere inquadrati come piccoli tasselli che concorrono a cambiare abitudini e inducono comportamenti auspicati da intese e trattati internazionali, che mirano alla salvaguardia ambientale con la riduzione delle emissioni inquinanti.
La rete c’è e, con le differenti strutture, assicura diversi servizi, anche di buona qualità, alla mobilità. Una rete che ha subito negli anni un serio ridimensionamento, ma che ha dimostrato capacità di adeguamento, per esempio rispondendo alla nuova domanda di carburanti alternativi. Una risposta graduale, forse prudente, condizionata da diversi fattori, ma misurabile, basti semplicemente considerare lo sviluppo della rete dei punti metano: negli ultimi dieci anni la rete ha raddoppiato i punti di erogazione e si è estesa anche al Sud.
La rete si sta adeguando e si adeguerà anche alla richiesta di ricariche elettriche, in quanto tempo? Con quali rischi imprenditoriali? Si riuscirà a procedere con un quadro ordinato e programmato, evitando iniziative semplicemente locali?
A queste domande e a tutte quelle che riguardano le “energie e i carburanti” per il futuro dei trasporti su gomma contribuisce a fornire una risposta la fiera nel suo complesso. Da una parte rispondono le aziende che investono per fornire tecnologia e gli imprenditori che mostrano interesse per il mercato che ruota intorno alle stazioni di servizio, dall’altra dà punti di riferimento il confronto tra esperti, case automobilistiche, fornitori che presentano progetti e interrogativi, analisi di tendenze.
In tema di carburanti alternativi, la fiera sarà l’occasione per analizzare la domanda e gli sviluppi delle tecnologie e degli investimenti per il trasporto pesante. Il metano nelle sue forme (gassosa, liquida e biometano) è comunemente ritenuto il carburante della transizione. Forse siamo silenziosamente già nella transizione, ma quanto durerà? Anche queste domande trovano risposta nell’analisi dell’intreccio tra le proposte delle aziende, le richieste degli investitori e la spinta di indirizzo che può venire dagli obiettivi che si daranno a breve e lungo termine la politica dei trasporti e la politica ambientale.
Oil&nonoil mantiene tutto il suo valore di unico appuntamento nazionale per gli operatori che intendono innovare e rinnovare, seguendo un percorso che si adegua alle normative e alla domanda quotidiana degli automobilisti.
Nuovi erogatori, sistemi di pagamento, carte fedeltà sistemi di gestione completi della stazione, approvvigionamento sono parte delle proposte che le diverse aziende espositrici forniscono per innestare cambiamenti che conducano a una gestione capace di garantire efficienza e margini.
Per quanto riguarda il nonoil, la fiera conferma che siamo lontani dal peso che esso ha nelle stazioni di servizio estere dove pesa, in alcuni casi, fino all’80% del fatturato. In Italia per i servizi all’automobilista funziona il vending e il bar e per i servizi all’auto il lavaggio rappresenta una importante fonte di guadagno.
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