Il 62 per cento delle imprese italiane dichiara di conoscere bene il concetto di economia circolare. La stessa percentuale di aziende afferma che gli investimenti nella sostenibilità e nella circolarità hanno generato un maggiore ritorno economico; il 33 per cento aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. È quanto emerge dalla seconda edizione di un’indagine realizzata da Eumetra per conto della PMI innovativa Circularity e di Innovatec, azienda leader nel settore clean tech.
Il 44 per cento delle imprese intende investire di più nella sostenibilità
La ricerca, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane, svela anche che il 44 per cento delle aziende ha intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità nei prossimi anni, mentre il 37 per cento investirà maggiormente nei progetti di economia circolare. Quelle che hanno già investito nella circolarità rappresentano il 16 per cento, contro il 9 per cento del 2022. Gli investimenti riguardano soprattutto l’approvvigionamento di materiali riciclati (64 per cento) e il riciclo di scarti di produzione (61 per cento).
Serve una ristrutturazione dei processi aziendali
“I risultati dell’indagine confermano che gli imprenditori italiani sono consapevoli che la sostenibilità sia oggi imprescindibile perché il proprio business sia duraturo. È chiaro che un cambio di paradigma richieda un intervento strutturale, un ridisegno dei processi aziendali, investimenti significativi e soprattutto competenze”, spiega Camilla Colucci, co-founder e CEO di Circularity.
Non a caso, per quasi la metà delle imprese intervistate (47 per cento) è la mancanza di competenze a ostacolare l’impegno verso la sostenibilità. Un dato che risulta in crescita rispetto al 36 per cento dello scorso anno.
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“Circularity nasce per supportare le imprese italiane in questo percorso di transizione, mediante strumenti digitali, come la Circularity Platform, oltre che l’erogazione di percorsi formativi sui temi ESG e l’attivazione di servizi di consulenza tecnico-strategica”, conclude Colucci.
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