Snam, l’azienda amministrata da Marco Alverà, ha siglato un Memorandum of understanding (Mou) con l’omologa cinese PipeChina per sfruttare le competenze dell’azienda italiana per fornire supporto tecnico alla realizzazione, gestione e manutenzione di infrastrutture destinate al trasporto, rigassificazione e stoccaggio di gas naturale.
Snam opererà con PipeChina
Snam opera da due anni nel Celeste Impero. Le imprese potranno effettuare attività congiunte di ricerca e sviluppo nella transizione energetica in Cina, compresi esperimenti nel settore dell’idrogeno. La società di S. Donato Milanese è stata tra le prime a livello globale a immettere idrogeno al 10% in volume nella rete di trasporto di gas naturale.
La sigla del Mou è avvenuta a Roma, durante l’incontro tra i ministri degli Esteri dei due paesi, Alverà e Zhang Wei presidente di PipeChina. I due interlocutori hanno in progetto di valutare futuri investimenti in Cina e nel resto del mondo, con Snam che sarà partner privilegiato dell’azienda cinese.
Negli Stati Uniti Falck renewables ed Eni acquistano e progettano parchi eolici e solari
Novis renewables holdings llc (Novis), azienda partecipata al 51% da Falck e per il restante 49% dalla filiale negli Usa di Eni, ha firmato un accordo con Building energy spa che prevede l’acquisizione di Building energy holdings US (Behus). Behus è stata creata sette anni fa da Building energy spa con lo scopo di sviluppare progetti destinati a produrre energia da fonte eolica e solare.
Novis acquisirà cinque impianti solari, per un totale di 31,59 MW, e un impianto eolico da 30 MW. Queste infrastrutture, già in funzione, vendono energia tramite Ppa (Power purchase agreements): il contratto prevede anche la fornitura di servizi asset management tecnico e amministrativo per la gestione dei nuovi progetti da parte della filiale nordamericana della società, con sede a Milano, per conto di Novis.
La chiusura dell’operazione è prevista per la fine del 2020 da parte di una controllata al 100% da Novis. Il prezzo indicativo è pari a 32,5 milioni di dollari.
L’attività di Behus sfrutta 62 MW di progetti eolici e solari già in funzione negli Stati Uniti, una squadra di sviluppo e asset management e una pipeline di progetti eolici per 160 MW. L’amministratore delegato di Falck renewables spa, Toni Volpe, esprime la soddisfazione per l’accordo firmato: “Behus è la prima operazione della partnership strategica con Eni, perfezionata nel marzo 2020, e si inserisce perfettamente nel piano industriale congiunto, contribuendo agli obiettivi di crescita sostenibile di entrambi i partner, stiamo inoltre incrementando il nostro portafoglio USA con progetti eolici onshore, sia in esercizio sia in fase di sviluppo, rafforzando il nostro team di development e operations”. Massimo Mondazzi, direttore generale Energy evolution di Eni, conferma: “L’acquisizione di Behus rappresenta per Eni un ulteriore passo avanti nella strategia di decarbonizzazione che vedrà la nostra azienda sempre più impegnata nello sviluppo e produzione di energia da fonti rinnovabili. Come Eni ci siamo posti degli obiettivi molto chiari sia in termini di attività, vale a dire raggiungere i 3 GW entro il 2023 e gli oltre 15 GW di capacità installata da fonti rinnovabili entro il 2030, sia in termini di emissioni, ovvero l’abbattimento di tutte le emissioni dirette e indirette dell’80% entro il 2050”.
Da evidenziare che la produzione degli impianti in esercizio contribuirà a compensare oltre 93.000 tonnellate di CO2 ogni anno.
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