Forum di Davos, l’italiana WSense premiata per il monitoraggio degli oceani attraverso l’internet sottomarino

Il 19 gennaio, ai lavori del World Economic Forum di Davos, la società italiana WSense ha vinto il Data Ocean Challenge.

  • WSense, spin-off dell’Università La Sapienza di Roma, è stata insignita di un importante riconoscimento per il suo lavoro di monitoraggio dell’ambiente sottomarino.
  • La società è specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei che hanno aperto la strada all’Internet of Underwater Things.
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Ai lavori del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, hanno trovato spazio anche la blue economy e, quindi, gli oceani. È proprio in questo campo che si è distinta una realtà italiana, la società WSense, che il 19 gennaio ha vinto il Data Ocean Challenge. Si tratta di un riconoscimento per le imprese più innovative che operano nella raccolta e nella gestione dei dati al fine di tutelare gli ecosistemi oceanici.

I campi d’intervento di WSense

WSense è nata nel 2017 come spin-off dell’Università La Sapienza di Roma e oggi vanta una squadra di oltre quaranta ingegneri e ricercatori con uffici in Italia, Norvegia e Regno Unito. È specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei che hanno aperto la strada all’Internet of Underwater Things (IoUT).

Le tecnologie di WSense, che consentono di gestire un’infrastruttura di rete internet sottomarina fino a tremila metri di profondità, non impattano sui fondali e forniscono preziose informazioni in tempo reale. Da un lato, consentono di studiare gli effetti dei cambiamenti climatici; dall’altro, trovano applicazione in tutti i settori della blue economy: energia, difesa, tutela del patrimonio archeologico, acquacoltura.

WSense

Transizione ecologica e trasformazione digitale

“Gli oceani assorbono circa un terzo della CO2 prodotta dalle attività antropiche. Inoltre, abbiamo di fronte il dramma dell’inquinamento marino, sostanze chimiche oltre che plastiche e microplastiche. I sensori che possono essere applicati ai nostri sistemi di comunicazione subacquea sono in grado di monitorare 24 ore su 24, tutti i giorni, la concentrazione di qualsiasi sostanza estranea all’ambiente marino originale, lanciare allarmi e permettere interventi mirati di pulizia e risanamento”, ha dichiarato Chiara Petrioli, amministratrice delegata di WSense. “Pensiamo di poter dare un contributo rivoluzionario alle politiche di contrasto al cambiamento climatico e al recupero ambientale”.

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La dimostrazione di come transizione ecologica e trasformazione digitale vadano di pari passo e di come la tecnologia, in molti campi, possa aiutarci a ridurre il nostro impatto sull’ambiente e a proteggerlo al meglio.


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