Ucraina, temperature sottozero. Senza riscaldamento, milioni di persone rischiano la vita

Metà delle centrali ucraine risulta danneggiata dai bombardamenti. La corrente manca anche negli ospedali, mentre le temperature si fanno sempre più rigide.

  • 15 regioni ucraine stanno sperimentando blackout di almeno quattro ore al giorno.
  • Molte case sono rimaste senz’acqua e senza riscaldamento.
  • L’allarme dell’OMS.
Ucraina
La situazione all’avvicinarsi dell’inverno è drammatica per milioni di ucraini © Max Kukurudziak/Unsplash

Adesso che siamo vicini all’inverno, il sole tramonta prima, lasciando spazio alle tenebre. A Kiev, la temperatura scende già sotto lo zero. Più di dieci milioni di ucraini sono senza elettricità: un quarto della popolazione. Questo perché, a causa dei bombardamenti, metà delle infrastrutture legate alla produzione di energia è rimasta danneggiata. Tanto che il presidente, Volodymyr Zelensky, ha invitato i cittadini a limitare l’uso della corrente.

L’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità

Secondo le autorità locali, 15 regioni del Paese stanno sperimentando interruzioni della corrente di almeno quattro ore al giorno. Molte case sono rimaste senz’acqua e senza riscaldamento, mentre il clima si fa sempre più rigido. Si prevede che, in diverse zone, la colonnina di mercurio toccherà -20 gradi centigradi.

Il governo ha cominciato l’evacuazione dei civili dalle città di Kherson e Mykolaiv, ma l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) teme che “le vite di milioni di persone” siano a rischio. Il direttore dell’OMS per l’Europa, Hans Henri Kluge, ha dichiarato che “la salute non può essere tenuta in ostaggio”. Molte famiglie saranno costrette a bruciare legna o carbone, con conseguenze per la propria salute oltre che per l’ambiente. Senza contare che l’energia è fondamentale anche negli ospedali, dove sono ricoverati numerosi feriti.

Si tratta di un’emergenza umanitaria

“Per la Russia, colpire le infrastrutture energetiche civili dell’Ucraina è una strategia cinica per mettere alla prova due cose. La prima, la risolutezza della popolazione ucraina e del suo sostegno al presidente Zelensky nonostante gli enormi sacrifici dettati dalla situazione. La seconda, la risolutezza del sostegno europeo all’Ucraina al di là dell’invio di armi”, commenta Eleonora Tafuro Ambrosetti, Osservatorio ISPI Russia, Caucaso e Asia Centrale.

“L’emergenza umanitaria generata dai continui attacchi e blackout, infatti, comporterà con molta probabilità un aumento degli aiuti economici richiesti da Kiev ai partner occidentali. Aiuti che, in una situazione di crisi economica e aumento dell’inflazione in gran parte dei paesi UE, potrebbero generare malcontento in varie capitali europee”.

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AVSI, organizzazione non profit attiva in Ucraina e nei Paesi confinanti, sta distribuendo alla popolazione coperte e stufe, oltre al cibo. Specialmente nelle aree vicine a Kharkiv e Sumy, a est. Ci sono quasi 18 milioni di persone bisognose di aiuto. Gli sfollati interni ammontano a 6,5 milioni, mentre 7,8 milioni di abitanti hanno lasciato il confine. Data la situazione drammatica, questa cifra è destinata ad aumentare.


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