Nonostante l’annosa questione dei rifiuti a Roma e la difficoltà di risolvere una situazione che rischia di diventare cronica, il Comune non verrà commissariato per la gestione dei rifiuti, come dichiarato in nota stampa lo scorso 3 dicembre dalla Regione Lazio: “Non abbiamo proceduto con il commissariamento perché il neo sindaco Roberto Gualtieri ha comunicato ufficialmente l’impegno dell’Amministrazione capitolina di dotare la città di Roma e l’Area metropolitana di tutti gli impianti di servizio necessari per garantire un livello di autosufficienza del proprio ambito territoriale ottimale”.
Invece, sempre il 3 dicembre è stato commissariato il Comune di Latina. Una delibera lo scorso maggio annunciava il commissariamento nel caso in cui non fossero stati costruiti gli impianti per garantire l’autosufficienza del ciclo dei rifiuti.
La Regione Lazio non ritiene che serva alcuna pressione sul neosindaco, in seguito alla sua collaborazione a realizzare gli impianti, compresa la discarica. Regione e Comune, amministrato dall’ex sindaco Virginia Raggi, non hanno trovato un accordo sui siti idonei ad ospitare un impianto di smaltimento dei rifiuti.
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Anche oggi, il quesito principale rimane lo stesso: dove? “Dentro o fuori Roma non è rilevante”, ha detto l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi in un’intervista a Roma Today, “perché non si tratta di discariche modello Malagrotta”. L’obiettivo è rendere la cava per lo smaltimento il meno impattante per il territorio circostante e puntare a conferire in discarica percentuali sempre minori di rifiuti, anche incrementando la differenziata.
Per ora la promessa del Comune è di realizzare un impianto di trattamento e smaltimento e, sulla base di ciò, nessun commissario prenderà in mano la situazione.
Rimane il problema contingente di ripulire la città entro Natale. A questo proposito, nell’immediato i rifiuti ora vanno fuori regione ripartiti tra Livorno, Mantova e Abruzzo con un costo che fa pagare ai romani la tariffa più alta d’Italia. Invece, all’interno della regione, sono distribuiti tra Albano Laziale, Civitavecchia, la cui discarica però sarà chiusa perché ha raggiunto il limite massimo, Aprilia e Civita Castellana.
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La possibile discarica di Magliano Romano
Ad oggi si suppone una possibile apertura a Magliano Romano, di cui è titolare Idea 4, società partecipata di Acea, che chiede di poter convertire la discarica da anni.
Qui è già attivo un invaso da 64mila metri cubi per scarti edili, ma la disponibilità di 800mila metri cubi di terreno consentirebbe di soddisfare le esigenze di Roma per un anno, considerata la produzione odierna di 4.600 tonnellate di rifiuti di cui 2.600 di indifferenziata.
La procedura di autorizzazione per estendere ad altre tipologie di rifiuti l’impianto è però ancora in corso. Come emerso in conferenza dei servizi, sembrano eserci diversi pareri negativi sulla discarica in quest’area. Tutti i pareri saranno presi in considerazione prima che venga rilasciata la Via-Valutazione di impatto ambientale.
Il sindaco di Magliano Romano, Francesco Mancini, come riportato dal Fatto Quotidiano continuerà a sostenere “la contrarietà al progetto: il cambio di destinazione equivale alla realizzazione di una nuova discarica e pertanto deve tenere conto dei criteri dettati dalla direttiva comunitaria, a cominciare dalla distanza dal centro abitato”. Che dovrebbero essere a 600 metri di distanza.
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