- In uno studio pubblicato il 15 dicembre, alcuni ricercatori sostengono che capodogli e misticeti rappresentino “alcuni dei più grandi serbatoi di carbonio viventi”.
- Le feci di questi animali marini contribuiscono ad alimentare gli organismi fotosintetizzanti presenti nell’oceano.
- La salvaguardia delle balene deve comunque accompagnarsi a strategie di adattamento e mitigazione.
Il quarto film della saga di Star Trek, “Rotta verso la Terra” del 1986, conferiva a una coppia di balene il potere di salvare il nostro Pianeta dalla minaccia aliena e ripopolare gli oceani del futuro. A distanza di trentasei anni, scopriamo che non si trattava di un’idea del tutto “fantascientifica”: le balene sono per noi degli alleati fondamentali nella lotta contro la crisi climatica.
Dalle balene al fitoplancton
A ribadirlo è uno studio pubblicato il 15 dicembre sulla rivista Trends in Ecology & Evolution da un gruppo di ricercatori statunitensi e neozelandesi. Gli scienziati sostengono che i capodogli e i misticeti, sottordine di cetacei di cui fanno parte anche le megattere, rappresentino “alcuni dei più grandi serbatoi di carbonio viventi”.
La causa è delle loro dimensioni e della loro longevità: possono vivere per oltre cent’anni e raggiungere le 150 tonnellate. Inoltre, le feci delle balene sono ricche di nutrienti utili al fitoplancton, ovvero l’insieme degli organismi fotosintetizzanti presenti nel plancton.
Tutela della biodiversità e riduzione della CO2
Purtroppo, questi splendidi mammiferi sono minacciati dall’aumento delle temperature marine, dalla pesca e dall’inquinamento acustico provocato dalle imbarcazioni. Dalla loro salvaguardia, però, deriverebbero benefici per l’intero ecosistema oceanico e terrestre.
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“Si può pensare alla tutela delle balene come a una strategia poco rischiosa, perché non presenta degli svantaggi”, spiega Heidi Pearson, principale autrice dello studio. Serviranno ulteriori ricerche sul ruolo dei cetacei, senza dubbio, e da soli non potranno salvare il nostro Pianeta: dovremo comunque continuare a impegnarci nel percorso di riduzione delle emissioni di gas serra. Di certo, però, abbiamo un motivo in più per amare queste meravigliose creature.
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