Il mondo della moda, per salvare il Pianeta, ha deciso di porre l’attenzione sulle emissioni causate dal settore. Ecco perché utilizzare le “Avacollection”, cioè delle collezioni digitali potrebbe essere la soluzione: queste infatti, potrebbero far risparmiare il 97% di emissioni di CO2 per ogni capo prodotto.
Innovazione e sostenibilità per ridurre sprechi e consumi
Per ridurre sprechi e consumi, brand e stilisti si affidano alle “Avacollection”, collezioni digitali indossate da avatar professionali che sfilano nel metaverso. “Il mondo della moda sarà sempre più sostenibile e futuristico: la prima “Metaverse Fashion Week” ne è la prova”, afferma Billy Berlusconi, founder di IgoodI.
Innovazione e sostenibilità dunque per il mondo della moda che, grazie a investimenti mirati, sta sviluppando il proprio mercato green che supererà i 15 miliardi di dollari entro il 2030.
Sustainable Magazine conferma questa evoluzione, secondo cui il mercato globale della moda green raggiungerà un valore di mercato pari a 8,5 miliardi di dollari entro il 2023, significa un +7% sul 2020, grazie all’utilizzo di nuovi materiali sostenibili e nuove tecnologie.
Le previsioni dicono che si registrerà un nuovo incremento fino a 9,8 miliardi nei prossimi tre anni e un’accelerazione fino a 15,2 miliardi entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 9,1%.
Il London College of Style, accademia di riferimento del settore, tra le tendenze sostenibili e dell’economia circolare che caratterizzano questo mondo, mette in primo piano il metaverso e le “Avacollection”, cioè vere e proprie collezioni virtuali disegnate su corpi altrettanto virtuali e fatte sfilare sulle passerelle del metaverso.
Gli aspetti positivi dell’Avacollection
Il realizzare capi digitali permette di ridurre sprechi e consumi sia durante la fase di produzione che in quella dell’acquisto, infatti il consumatore può scegliere ed acquistare i capi da remoto senza l’inconveniente del reso merce. Questo è il risultato di una ricerca condotta sulle testate internazionali da Espresso Communication per IgoodI, prima Avatar factory italiana fondata da Billy Berlusconi.
I gemelli virtuali dotati di smart body personalizzati
IgoodI realizza gemelli virtuali fotorealistici dotati di smart body, ovvero un dataset di misure antropometriche, analisi della body shape e tabella taglie personalizzata del soggetto, che permette ai singoli avatar di personalizzare l’acquisto.
“La moda è parte integrante del metaverso e della sua rivoluzione: la prima «Metaverse Fashion Week» che si sta svolgendo su Decentraland è una delle conferme di questo trend, afferma Berlusconi, e le «Avacollection», sempre più professionali, abbattono sprechi e consumi, ci consentono di risparmiare tempo, favoriscono la virtual experience del cliente, abilitano soluzioni virtuose di sistema perfezionando le pipeline produttive e rendendole più green”.
Il 70% in meno di resi in negozio
Il quotidiano più diffuso del Regno Unito, Metro UK, evidenzia che grazie ai gemelli digitali, che permettono di far provare i capi al consumatore, si riduce del 70% la restituzione del capo in negozio. In alcuni casi, il consumatore può anche interagire con uno stilista virtuale che fornisce consigli mirati.
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Esiste anche il “Direct to Avatar”, modello di business che vende i prodotti all’interno di realtà completamente virtuali, come avviene sul portale tech Medium, dove ci si trasforma in Avatar per accedere alla piattaforma ed acquistare in modo sostenibile, riducendo gli spostamenti e i consumi dei compratori.
Sempre in ottica green, l’Università di Huddersfield ha studiato dei gemelli digitali rivoluzionari per migliorare l’esperienza di acquisto, che permettono di modellare i vestiti con massima efficienza e ridurre il consumo di risorse.
Anche Yahoo Finance parla degli Avatar come mezzi all’avanguardia per dare una forma accurata ai capi di abbigliamento, utilizzando consapevolmente i materiali a disposizione.
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