Rilanciare l’attività edilizia e semplificare le procedure. Le modifiche apportate con il DL Semplificazioni al Testo unico dell’edilizia, Dpr 380/2001, introducono significative novità dall’articolo 10 e riguardano gli articoli 2-bis e 3 del Testo.
DL Semplificazioni e Testo unico dell’edilizia
La ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, e la ministra per la Funzione pubblica, Fabiana Dadone, lo spiegano in una circolare rivolta alla Conferenza delle regioni e delle province autonome, all’Unione delle province d’Italia, all’Associazione nazionale comuni italiani, al dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi informativi e statistici e ai provveditorati interregionali per le opere pubbliche.
Le novità all’articolo 3
L’articolo 3, innanzitutto, prevede una definizione più ampia di “ristrutturazione edilizia”. Viene estesa agli interventi di demolizione e ricostruzione dove risulti modificata la sagoma, il prospetto, il sedime e le caratteristiche tipologiche. In questi casi non bisognerà più chiedere il permesso di nuova costruzione. Anche gli interventi di migliorie all’accessibilità, di installazione di impianti tecnologici e di efficientamento energetico rientrano in questa fattispecie. Sarà possibile aumentare la volumetria se ciò risulterà funzionale alla rigenerazione urbana.
Al contempo viene richiesto un maggiore rigore per gli immobili sottoposti a particolari vincoli previsti dal codice dei beni culturali. In questi casi non sono ammessi aumenti di volumetria ed è richiesto il mantenimento delle caratteristiche tipologiche originarie. Lo stesso vale per gli immobili nei centri storici, dove le deroghe sono ammesse solo se previste da previsioni legislative regionali o da strumenti urbanistici.
Le novità all’articolo 2-bis
All’articolo 2-bis del Testo unico la modifica riguarda la deroga alle norme sulle distanze per gli interventi di ricostruzione o demolizione. La deroga, seppure ci sia stato un rispetto delle distanze, oggi è consentita se gli edifici originari sono stati legittimamente realizzati. Varrà per gli immobili dei centri storici solo se prevista nei piani di recupero e di riqualificazione particolareggiati che sono di competenza del comune.
“Le semplificazioni in materia di rigenerazione e riqualificazione urbana rappresentano una leva regolatoria importante per rilanciare un settore chiave della nostra economia e per innalzare il valore del nostro patrimonio immobiliare – spiega in una nota la ministra Dadone – Il decreto Semplificazioni è un primo passo importante, ma lo snellimento burocratico è un risultato che va perseguito nel tempo, con molti interventi mirati e la collaborazione di tutti i livelli di governo. Un’azione che condurremo con decisione grazie allo strumento dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023″.
Modifiche al Testo unico dell’edilizia per accelerare la ripresa economica
“Queste norme inserite nel decreto semplificazioni rappresentano un passaggio fondamentale su almeno due fronti: da una parte, imprimono quell’accelerazione necessaria per la ripresa dell’economia, oggi ancora più di ieri – rimarca la ministra De Micheli – Dall’altra, garantiscono in maniera incisiva la certezza che tutte le attività si svolgano nel pieno rispetto delle regole, sempre nella direzione della legalità”.
La rapidità e la trasparenza dei processi amministrativi sono spesso associate alo snellimento dei processi burocratici, che spesso penalizzano e rallentano interi settori imprenditoriali. “Si tratta di un traguardo imprescindibile per il quale lavoriamo senza sosta, anche grazie all’impegno del sottosegretario Salvatore Margiotta al quale ho chiesto di istituire e coordinare un tavolo di esperti sulla rigenerazione urbana”, conclude la De Micheli.
Leggi anche: In arrivo una nuova norma sugli isolanti termici in edilizia
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.