La transizione energetica al centro della Pre-COP28

Per il Ministro Pichetto Fratin, triplicare la capacità globale di energia rinnovabile rappresenta un obiettivo raggiungibile. Preoccupa la vicinanza del presidente della COP28, Sultan al-Jaber, all’industria petrolifera.

È “dovere di tutti noi contribuire all’attuazione dell’Accordo di Parigi con la massima ambizione possibile, agendo con risolutezza entro il 2030 per ridurre le emissioni globali e procedere verso una traiettoria chiara di neutralità climatica”. Un’azione ambiziosa per il clima è “equa, poiché riduce i rischi associati al riscaldamento globale, proteggendo i più vulnerabili dagli impatti peggiori”.

Pichetto Fratin alle Pre-COP28
Pichetto Fratin alle Pre-COP28 © MASE

Lo ha dichiarato il Ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, alla Pre-COP28 in programma oggi e domani – 30 e 31 ottobre – negli Emirati Arabi Uniti. Il Paese si sta infatti preparando a ospitare, dal 30 novembre al 12 dicembre, la 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28).

L’importanza di efficienza energetica e strategie di mitigazione

Pichetto Fratin ha sottolineato come triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale, raddoppiare il tasso di efficienza energetica e ridurre drasticamente le emissioni di metano, come auspicato dall’Agenzia internazionale dell’energia nel World Energy Outlook 2023, siano “obiettivi alla nostra portata”, insieme alla graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e all’adozione di “misure di mitigazione in tutti i settori economici”.

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La Pre-COP28 fra luci e ombre

La transizione energetica sarà una delle questioni più importanti da affrontare alla COP28. Il presidente della conferenza, Sultan al-Jaber, ha dichiarato che sarà necessario trovare un accordo al riguardo, per capire quale ruolo assegnare a fonti fossili e rinnovabili nel trattato finale.


Jaber, oltre ad essere inviato speciale per il clima degli Emirati Arabi, è anche il CEO della più importante compagnia petrolifera statale (la ADNOC). Per questo, il fatto che sia stato scelto come presidente della COP non è stato accolto positivamente da coloro che auspicano la fine dell’era dei combustibili fossili e che chiedono, di conseguenza, di puntare unicamente sulle rinnovabili.


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