La smart home in Italia prende sempre più piede, il mercato dell’ Internet of Things continua ad espandersi e a far parte integrante della quotidianità degli italiani.
Per meglio conoscere quali sono gli oggetti in testa alle vendite, l’associazione Altroconsumo ha condotto un’indagine che coinvolge 1.817 cittadini, ai quali è stato chiesto se avessero in casa almeno un oggetto con funzionalità intelligente, esclusi smartphone e tablet.
Smart tv: una presenza irrinunciabile nelle case degli italiani
Secondo i dati del Politecnico di Milano, il 46% degli italiani possiede almeno un dispositivo smart, cioè connesso alla rete.
L’oggetto onnipresente nelle case degli italiani è la smart tv per ben il 72%, seguita dagli assistenti vocali come Alexa, Google home e Siri in grado di comandare gli oggetti domestici attraverso la rete wi-fi (29%), stampanti e lampadine smart (pari al 23% e 20%).
Seguono gli elettrodomestici connessi come la lavatrice (17%), il frigorifero (13%) e la lavastoviglie (10%).
Le funzioni intelligenti utili per il monitoraggio della casa
Sei rispondenti su dieci non ritengono così utili per gli elettrodomestici le funzioni intelligenti. Invece, per il 72% la funzione intelligente di monitoraggio degli ambienti interni dell’abitazione tramite le telecamere di sicurezza è ritenuta molto utile. Oltre a questa, molto apprezzati sono gli assistenti vocali e le funzioni intelligenti per lampadine e termostati smart, che consentono di gestire da remoto illuminazione e riscaldamento.
Le problematiche funzionali dei dispositivi
Un terzo dei consumatori riscontra problematiche funzionali con i device: gli intervistati dichiarano di avere almeno un problema con questi dispositivi, soprattutto con tv, stampanti e asciugatrici.
Le tipologie di problematiche riscontrate sono legate per lo più al controllo del dispositivo tramite app (43%), alla connessione wi-fi (36%), seguono quelli con l’app o il software (32%) e il malfunzionamento dell’applicazione dopo un aggiornamento (30%).
Probabilmente il disservizio è dovuto al fatto che si debbano scaricare diverse applicazioni per controllare più oggetti, perché ogni marchio dispone di sistemi operativi chiusi e protocolli propri. Dunque, l’interazione tra i diversi device diventa complicata, soprattutto per gli elettrodomestici. Nel prossimo futuro, pare che Samsung, Amazon, Google e Apple prevedano di realizzare un unico consorzio, Matter, per produrre dispositivi smart certificati compatibili tra di loro.
Cresce il risparmio energetico grazie agli oggetti smart
Un dispositivo smart permette ai consumatori di risparmiare in bolletta. Ad esempio, il termostato intelligente aiuta a diminuire gli sprechi, attraverso la programmazione del suo funzionamento e monitoraggio dei consumi, così come le lampadine intelligenti, attivabili con dei sensori di movimento collegati alla rete.
Il tema della sicurezza del dato
Il 69% degli intervistati teme che i propri dati sensibili, senza una loro autorizzazione, possano cadere nelle mani delle aziende private; percentuale che scende al 53% per quelle statali.
Quando si attivano dispositivi differenti attraverso le app infatti, il rischio per la circolazione dei dati aumenta, ma la prevenzione è d’obbligo: i produttori devono garantire la sicurezza informatica e tutelare la privacy dei loro consumatori. Questi ultimi dovrebbero adottare alcuni accorgimenti per difendersi in maniera consapevole.
Alcuni consigli utili
Il consiglio dell’Associazione è di utilizzare password più complesse, un riconoscimento a due fattori attraverso un codice autogenerato e di spegnere gli apparecchi quando non vengono utilizzati, così da interrompere il flusso dei dati.
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