Il 23 maggio, la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) del Parlamento europeo ha respinto la proposta di legge sul ripristino della natura avanzata dalle Commissione europea. L’obiettivo della legge sarebbe stato quello di ripristinare almeno il 20 per cento degli ecosistemi degradati entro il 2030, tutelare la biodiversità e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione.
La posizione di Confagricoltura
Tuttavia, come sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimo Giansanti, un simile provvedimento “avrebbe determinato una riduzione dei terreni agricoli nell’UE pari almeno al 10 per cento. Una eventualità che non ci possiamo permettere, proprio in questa fase in cui la sicurezza alimentare è all’ordine del giorno”.
Pur condividendo gli obiettivi di fondo della proposta, la federazione ha accolto con soddisfazione la decisione del Parlamento. “Ringraziamo l’ampia maggioranza di parlamentari europei che, esprimendo un voto contrario, ha deciso di accogliere in pieno le nostre richieste, che avevamo anticipato per lettera”, prosegue Giansanti.
#UE sul ripristino natura: attuale proposta inadeguata. Bene voto Comagri ➡️https://t.co/1BION96lvz pic.twitter.com/io1X3BgtC1
— Confagricoltura (@Confagricoltura) May 24, 2023
L’importanza di ecosistemi sani
Ora si attende l’opinione dei parlamentari della Commissione ambiente, che si esprimeranno il 15 giugno. In base alle stime della Commissione UE, ogni euro investito nel ripristino della natura genera tra gli 8 e i 38 euro di benefici economici che derivano dai numerosi servizi forniti dagli ecosistemi sani, come l’impollinazione delle colture agricole.
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Tutto ciò ha un impatto particolarmente positivo anche su agricoltori, silvicoltori e pescatori: sarà dunque importante trovare un compromesso che garantisca la salvaguardia del Pianeta e la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.
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