Il Consiglio europeo ha adottato il 27 giugno, e in via definitiva, il regolamento volto a garantire che, nonostante le perturbazioni osservate nel mercato del gas, le capacità di stoccaggio di gas nell’UE siano soddisfatte prima della stagione invernale e possano essere condivise tra gli Stati membri in uno spirito di solidarietà.
Il regolamento prevede che almeno l’80% delle capacità di stoccaggio sotterraneo del gas nel territorio degli Stati membri dovrà essere riempito prima dell’inizio dell’inverno 2022/2023, e il 90% prima dell’inizio dei periodi invernali successivi: “A livello globale, l’UE cercherà di conseguire collettivamente un livello di riempimento pari all’85% della capacità totale degli impianti di stoccaggio sotterraneo del gas nel 2022”, viene sottolineato nella nota stampa.
Regolamento sullo stoccaggio del gas
Dal momento che le capacità di stoccaggio del gas e le situazioni nazionali variano notevolmente, “gli Stati membri potranno, a seconda dei casi, raggiungere parzialmente gli obiettivi di stoccaggio conteggiando le scorte di gas naturale liquefatto (Gnl) o di combustibili alternativi”, si evidenzia. Per tener conto della situazione degli Stati membri con notevoli capacità di stoccaggio rispetto al loro consumo nazionale di gas, l’obbligo di riempimento dello stoccaggio sotterraneo sarà limitato a un volume pari al 35% del consumo medio annuo di gas degli Stati membri negli ultimi cinque anni.
Per gli Stati membri che non dispongono di impianti di stoccaggio sul loro territorio, il regolamento stabilisce l’obbligo di stoccare un volume pari al 15% del loro consumo nazionale annuo di gas in impianti situati in altri Stati membri, in modo da avere accesso ad altre riserve: “Questo meccanismo rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento di gas degli Stati interessati, ripartendo nel contempo l’onere finanziario connesso al riempimento della capacità di stoccaggio dell’Unione”, dichiara la nota.
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Certificazione obbligatoria
Il regolamento prevede inoltre una certificazione obbligatoria per tutti i gestori dei siti di stoccaggio sotterraneo da parte delle autorità degli Stati membri interessati: “La certificazione ha lo scopo di evitare potenziali rischi di influenze esterne sulle infrastrutture critiche, che potrebbero compromettere la sicurezza dell’approvvigionamento energetico o qualsiasi altro interesse essenziale in materia di sicurezza”, afferma la nota stampa. È prevista una procedura di certificazione accelerata per i siti di stoccaggio di capacità superiore a 3,5 TWh che sono stati riempiti a livelli inferiori alla media dell’Unione nel 2020 e nel 2021.
Gli obblighi di riempimento delle capacità di stoccaggio scadranno il 31 dicembre 2025, mentre gli obblighi di certificazione dei gestori delle scorte continueranno oltre tale data. Il regolamento prevede infine di concedere una deroga a Cipro, Malta e Irlanda finché tali Paesi non siano direttamente interconnessi con il sistema del gas di altri Stati membri.
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