I mercati del gas naturale in tutto il mondo si stanno restringendo dal 2021 e si prevede che il consumo globale diminuirà dello 0,8% nell’anno corrente, a seguito di una contrazione record del 10% in Europa. Per quanto riguarda le stime relative al prossimo anno, il consumo globale aumenterà solo dello 0,4%, ma le prospettive sono soggette a un elevato livello di incertezza, in particolare in termini di azioni future della Russia e degli impatti economici degli alti prezzi dell’energia. Lo rileva l’Iea nel nuovo Rapporto sul mercato del gas con focus il 4° trimestre 2022.
Gas, Iea: “Incertezza senza precedenti”
La stagione invernale di quest’anno si apre con livelli estremi di prezzo del gas naturale, “causati da un’incertezza nell’approvvigionamento senza precedenti poiché la Russia riduce drasticamente le consegne dei gasdotti in Europa. Il risultato è una notevole tensione di mercato nelle fonti di approvvigionamento alternative”, commenta l’International energy agency. La sicurezza dell’approvvigionamento è diventata una priorità assoluta in Europa e in altre regioni importatrici poiché “non si può escludere un’interruzione totale dei flussi russi verso l’Europa, creando ulteriori tensioni e distruzione della domanda per tutti gli importatori di Gnl concorrenti”.
Le prospettive per i mercati del gas rimangono offuscate. L’attuale crisi crea anche incertezze a lungo termine sulle prospettive nei mercati in via di sviluppo dove si prevedeva un aumento del suo utilizzo almeno nel medio termine, in quanto ha sostituito altri combustibili fossili a emissioni più elevate.
I prezzi del gas naturale in Europa e i prezzi spot asiatici del Gnl sono aumentati a livelli record nel terzo trimestre del 2022. Ciò ha ridotto la domanda e ha incentivato il passaggio ad altri combustibili come carbone e petrolio per la produzione di energia. In alcune economie emergenti e in via di sviluppo, i picchi di prezzo hanno innescato carenze e interruzioni di corrente. La drastica diminuzione del consumo di gas in Europa è trainata da un calo del 15% nel settore industriale poiché le fabbriche hanno ridotto la produzione.
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Calo forniture compensato da Gnl
L’Europa ha compensato il forte calo delle forniture di gas russo attraverso le importazioni di Gnl, nonché forniture di gasdotti alternativi dalla Norvegia e altrove. L’aumento della domanda di Gnl in Europa, in crescita del 65% nei primi otto mesi del 2022 rispetto all’anno precedente, ha allontanato l’offerta dai tradizionali acquirenti nella regione Asia, dove la domanda è diminuita del 7% nello stesso periodo a causa del boom sui prezzi e dei lockdown in Cina.
L’analisi mostra che senza riduzioni della domanda in atto e se l’offerta del gasdotto russo risultasse completamente interrotta, lo stoccaggio di gas dell’UE sarebbe a meno del 20% a febbraio, supponendo un livello elevato di fornitura di Gnl, e vicino al 5%, supponendo una fornitura di Gnl bassa: “Pertanto, le misure di risparmio di gas saranno fondamentali per ridurre al minimo i prelievi di stoccaggio e mantenere le scorte a livelli adeguati fino al termine della stagione di riscaldamento”, conclude l’Iea.
L’Agenzia prevede che le importazioni di Gnl in Europa aumenteranno di oltre 60 miliardi di metri cubi quest’anno, mantenendo il commercio internazionale sotto forte pressione a breve e medio termine. Ciò implica che le importazioni dall’Asia rimarranno inferiori rispetto allo scorso anno per il resto del 2022. Tuttavia, le importazioni di Gnl dalla Cina potrebbero aumentare in base a una serie di nuovi contratti conclusi dall’inizio del 2021.
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