L’Arera ha inviato ieri, al Parlamento e al Governo, una segnalazione inerente la fine delle tutele di prezzo a favore dei clienti finali di piccole dimensioni di energia elettrica e gas, misura attualmente al vaglio delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera per l’iter di conversione.
“L’Autorità – si legge nel testo – intende richiamare l’attenzione di Parlamento e Governo su alcuni aspetti critici, che ancora permangono, inerenti ai mercati della vendita dell’energia elettrica e del gas naturale, in vista della rimozione dei regimi di tutela di prezzo”.
Incoerenza con la direttiva Ue 2019/9443
Il decreto Milleproroghe ha fissato il superamento dei servizi di tutela al 2022 in entrambi i comparti energetici, incluse le piccole imprese diverse dalle micro-imprese del settore elettrico. “Tuttavia – spiega l’Arera – tale disposizione risulta non del tutto coerente con il dettato della direttiva UE 2019/9443, che riconosce agli Stati membri la facoltà di continuare a ricorrere al regime di tutela di prezzo per un periodo transitorio di durata non predeterminata esclusivamente a favore dei clienti domestici e/o delle micro-imprese. Inoltre, l’articolo 12, comma 3, in esame non prevede alcuna gradualità nella transizione verso il nuovo assetto di mercato in cui non sarà più presente la predetta tutela di prezzo; gradualità che, come già segnalato a Parlamento e Governo dall’Autorità, avrebbe invece consentito di mitigare l’impatto sul cliente finale nel passaggio al nuovo modello di libero mercato sancito dalla legge concorrenza”.
Specifici interventi normativi
Per questo, si legge nella segnalazione, “l’Autorità auspica, dunque, l’approvazione di specifici interventi normativi, volti ad allineare il differimento del termine di superamento del servizio di maggior tutela per i clienti non domestici del settore elettrico che non risultino titolari di un contratto di fornitura a condizioni di libero mercato a quanto stabilito dalla normativa comunitaria, che prevede, almeno per le piccole imprese diverse dalle microimprese, la rimozione delle tutele di prezzo entro il 1° gennaio 2021”.
Necessarie certezza e stabilità
Tra le questioni chiave rilevate dall’Autorità c’è: “la necessità di certezza e stabilità normativa, in relazione alle modalità individuate dal Legislatore per l’assegnazione del servizio di salvaguardia – destinato ad assicurare la continuità della fornitura di energia elettrica ai clienti che non risultino titolari di un contratto di fornitura a condizioni di libero mercato – confermando quanto previsto attualmente dall’articolo 1, comma 60, della legge n. 124/17”.
Identificare “ex lege” il responsabile della continuità della fornitura
L’Autorità ha ribadito “l’esigenza di identificare ex lege il responsabile della continuità della fornitura, anche in condizioni di indisponibilità degli esercenti la salvaguardia che saranno selezionati mediante le procedure concorsuali previste dalla legge concorrenza. Inoltre, in merito alla regolazione del predetto servizio, che il Legislatore demanda all’Autorità, si propone di valutare l’opportunità di identificare il soggetto responsabile della gestione delle predette procedure”.
Un percorso graduale
In generale l’Arera auspica che il passaggio al mercato libero si strutturi nei termini di un “percorso graduale sia nel settore dell’energia elettrica sia in quello del gas naturale”. Il tutto con l’obiettivo “di perseguire nel modo più efficace l’obiettivo di completa liberalizzazione dei due settori, nonché di una effettiva concorrenza tra gli operatori di mercato, garantendo condizioni economiche eque per i clienti di piccole dimensioni”.
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