Cingolani G20
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani al G20.

Finanza sostenibile, marine litter, tutela del ripristino del suolo, gestione sostenibile delle acque e accesso equo all’acqua potabile. Il Communiqué del G20 Ambiente di Napoli riassume i temi sui quali i leader mondiali hanno trovato un accordo.

Il Comuniqué del G20 Ambiente di Napoli

I rappresentanti politici hanno impostato il confronto su tre macro aree:

  • biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi, in termini di suolo, risorse idriche, oceani e mari;
  • uso efficiente delle risorse ed economia circolare, con attenzione principalmente a tessile e moda sostenibile; città circolari; educazione e formazione;
  • finanza sostenibile, con strumenti finanziamento per la protezione ed il ripristino degli ecosistemi.

Da qui la declinazione sui temi specifici.

Biodiversità

Per la prima volta i leader di tutto il mondo hanno riconosciuto i risultati del recente rapporto Ipbes e Ipcc sul nesso tra biodiversità e cambiamento climatico lanciato il 10 giugno scorso. Per affrontare e mitigare la perdita di biodiversità, ripristinare i terreni degradati, aumentare la resilienza il documento cita il ricorso a soluzioni basate sulla natura o degli approcci basati sull’ecosistema, ad esempio nelle aree urbane.
Sul tema il G20 ha approvato la proposta di istituire un workshop su Nature-based Solutions (Nbs) e Ecosystem-based Approaches (Ebas) per favorire la condivisione e lo scambio di esperienze, casi studio, storie di successo.

Tutela e ripristino dei suoli degradati

Con il Communiqué è partito l’appello a tutti i paesi di promuovere azioni di recupero delle aree degradate, così da rispondere al Target 15.3 dell’Agenda 2030. Per evidenziare l’importanza della buona salute dei suoli, si chiede di rinforzare le iniziative già avviate fino a recuperare almeno il 50% delle aree già degradate.

Gestione sostenibile dell’acqua

Fissato l’impegno a garantire l’accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie, a promuovere una gestione integrata e transfrontaliera delle risorse idriche, a tutelare l’uso efficiente delle acque con il ricorso alle Nature based solutions (Nbs), ai Ecosystem based approaches (Ebas) e alle infrastrutture verdi e sostenibili. L’intenzione dei G20 è di raggiungere un accordo internazionale giuridicamente vincolante finalizzato alla conservazione e all’uso sostenibile della biodiversità marina nelle acque al di là della giurisdizione nazionale.

Protezione rafforzata di oceani e mari

Promossa l’identificazione di Area based management tools (ABMTs), aree rappresentative ecologicamente ed equamente gestite, per stimolare la promozione della conservazione, ripristino e uso sostenibile di oceani e mari. Approvata anche la designazione di Aree speciali e Aree ad emissione controllata (Eca) con il contributo dell’Organizzazione marittima internazionale (Imo).
Confermati, rispetto alla precedente presidenza saudita, l’impegno a tutelare le barriere coralline e il riconoscimento della centralità del ruolo delle Convenzioni ed organizzazioni regionali (Regional sea conventions ed Rfmos). E rispetto agli impegni assunti sotto presidenza giapponese, Osaka Leaders’ Declaration, e della Illegal, Unreported and Unregulated fishing (Iuu).
Tra gli altri ambiti d’attenzione figurano lo sviluppo di una regolamentazione internazionale per l’estrazione mineraria sottomarina, International seabed mining; lo sviluppo di un sistema rappresentativo di aree marine protette per la Conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartide; l’adozione del Quadro globale per la biodiversità cosiddetto Cbd post 2020, in riferimento all’obiettivo 30/30; il bisogno di intensificare la collaborazione con il settore privato, le organizzazioni internazionali e le parti interessate per frenare il marine litter.

Economia circolare

In attuazione dei principi di economia circolare, si punta a ridurre l’impronta ambientale e a raddoppiare la circolarità dei materiali con un obiettivo volontario da raggiungere entro il 2030. Un passo concreto verso il raggiungimento dell’obiettivo 12 dell’Onu “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.

Finanza verde

Il Sustainable finance working group del G20 porterà avanti una roadmap pluriennale per rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale, promuovere sinergie tra i flussi finanziari destinati al clima, alla biodiversità e agli ecosistemi e allineare gli investimenti verso lo sviluppo e la crescita sostenibili.

Youth call for action

L’educazione sarà uno stimolo fondamentale per spingere, da un lato, l’inclusione dei giovani nei processi decisionali legati alle questioni ambientali e, dall’altro, le istituzioni a garantire che le nuove generazioni siano sufficientemente sensibilizzate rispetto alla tutela dell’ambiente.
Arriva quindi l’impegno da parte dei singoli ministeri dell’Ambiente, di concerto con i dicasteri direttamente coinvolti, a rafforzare la cooperazione e a promuovere misure per garantire maggior sensibilità tra i cittadini più giovani.

Network degli esperti Unesco

È stato lanciato il Network mondiale di esperti qualificati in campo ambientale, ideato dall’Italia, per migliorare la gestione, ripristino e la resilienza ambientale, e per assicurare supporto tecnico alle migliori pratiche e a enti gestori di aree protette e territori di eccellenza facenti parte del patrimonio Unesco.


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