pannello fotovoltaico nel cieloUn gruppo di 25 operatori energetici impegnati nello sviluppo di impianti per la generazione di energia solare sul territorio italiano nasce l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia.

Tra le aziende aderenti ci sono Canadian solar enfinity, Global heliopolis kingdom energy, Manni energy, Psaier energies solarig, Solar konzept, T-Solar.  (Leggi il position paper)

Le richieste delle aziende dell’Alleanza

Queste aziende sono impegnate in programmi di investimento in Italia per la realizzazione di impianti “utility scale”. Strutture in grado di generare tra i 15 e i 20 GW di energia rinnovabile entro il 2030 per un valore tra i 13 e i 20 miliardi di euro. Le imprese aderenti all’alleanza hanno individuato una serie di punti chiave per promuovere il settore. Uno di questi è, ad esempio, l’implementazione di un modello normativo capace di superare le criticità del sistema italiano e semplificare le regole per gli investimenti di soggetti privati sul territorio nazionale.

Procedure autorizzative lunghe e farraginose

“Gli operatori energetici operanti nel settore delle rinnovabili si scontrano quotidianamente con procedure autorizzative lunghe e farraginose. E inoltre con un eccesso di burocrazia che ostacola la competitività dell’Italia nel contesto europeo. Ciò determina la necessità di semplificare in tempi ragionevoli l’iter autorizzativo e superare in maniera definitiva la dicotomia tra legislazione centrale e legislazione regionale. Ma anche la necessità di creare valore economico e sociale nei territori interessati”.

Semplificazione a servizio dello sviluppo del fotovoltaico

L’Alleanza sottolinea come la semplificazione degli iter autorizzativi sia in grado di consentire “un deciso sviluppo delle energie rinnovabili da fonte solare“. Il tutto “senza ricorrere ad alcun contributo economico, incentivo o finanziamento. Consente di stimolare e sostenere la creazione di occupazione. Favorendo inoltre la condivisione di competenze, esperienze e dei benefici derivanti dallo sviluppo tecnologico del fotovoltaico negli ultimi dieci anni”.

Dialogo con i decisori

Altro punto chiave sottolineato dall’Alleanza è il dialogo costruttivo con i decisori politici e con le associazioni di categoria. Realtà con cui vi è “comunanza di obiettivi”, a vantaggio della ripresa economica e dello sviluppo del sistema Paese. “Secondo Eurofound, l’agenzia dell’UE per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro – si legge in nota – il potenziale di sviluppo economico, occupazionale e ambientale legato al tema del fotovoltaico è elevato. Al 2030 la transizione energetica inciderà sul Pil italiano per lo 0,8% poco sotto la media europea. Che si attesta sull’1,1% al netto del gettito fiscale e delle royalties. Senza conseguenze negative sul debito pubblico e sulle previsioni del prezzo dell’elettricità. Allo stesso tempo, inoltre, la transizione energetica avrebbe un forte impatto positivo sul livello di occupazione nel nostro Paese. Generando un aumento dello 0,5% del Pil, perfettamente in linea con la media europea”.

 


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