DL Energia, incentivi alle rinnovabili e nessuna proroga del mercato tutelato

I commenti di A.R.T.E., FederPetroli, Codici e ADUC.

DL Energia
Il ministro Pichetto Fratin © MASE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato il 27 novembre il cosiddetto DL Energia. Si tratta di un decreto-legge che introduce “disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti energetiche rinnovabili e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”.

Il decreto introduce, fra le altre cose:

  • un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3.800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile;
  • sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno;
  • misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche;
  • semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di quindici nuovi progetti di teleriscaldamento;
  • l’avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio.

“Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancora più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”, ha dichiarato Pichetto Fratin.

Il passaggio al mercato libero

E mentre la Commissione europea ha proposto al Consiglio di prorogare diverse misure emergenziali introdotte lo scorso anno per affrontare la crisi energetica – fra cui il regolamento sulla solidarietà, il meccanismo di correzione del mercato e le norme di emergenza relative all’accelerazione delle autorizzazioni per i progetti di energia rinnovabile – il decreto italiano non rinvia la fine del mercato tutelato per i cittadini non vulnerabili. Le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza finiranno, come previsto, a gennaio 2024 per il gas e ad aprile per l’elettricità. “Abbiamo apprezzato la decisione del Governo di non prorogare il cosiddetto regime di maggior tutela dando il via, di fatto, al mercato libero che produrrà, a nostro avviso, un notevole vantaggio per tutti”, commenta Diego Pellegrino, portavoce di A.R.T.E. (Associazione dei Reseller e Trader dell’Energia).

Il parere favorevole dei reseller e trader dell’energia

“Stando ai dati recentemente diffusi dall’ARERA, abbiamo potuto rilevare come, a partire dal 2019, si sia determinata una vera e propria inversione di tendenza dei prezzi medi applicati ai clienti domestici, con un’evidenza particolare in corrispondenza del 2022, all’indomani dell’impennata dei valori delle materie prime, quando il prezzo medio totale dei clienti domestici del mercato libero, al netto delle imposte, è stato di 281,80 euro/MWh, a fronte dei 402,50 euro/MWh di quello del mercato tutelato”, prosegue Pellegrino.

“L’avvento imminente del mercato libero dell’energia non inciderà in positivo solo sulla formazione dei costi delle nostre bollette, ma promuoverà anche una vera e propria rivoluzione nel settore dell’energia, all’insegna della transizione digitale. Un salto di qualità sostanziale che si tradurrà in un’evoluzione delle nostre aziende: potremo promuovere iniziative innovative che ci consentiranno un approccio diverso al mercato, mirando sempre meglio le nostre offerte, basandole sulle peculiarità e sulle concrete necessità dei differenti utenti e orientandole sempre più alla sostenibilità energetica e ambientale”, conclude il portavoce dell’associazione.

Leggi anche: Intervista a Diego Pellegrino sui principali temi della transizione energetica

I timori di FederPetroli e del Centro per i diritti del cittadino

Diverso il parere del presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia. “Siamo preoccupati per la fine del mercato tutelato nel 2024. Siamo sicuri che il passaggio delle utenze per diversi consumatori porterà un po’ di caos sulla scelta e il nuovo processo gestionale del fornitore, principalmente quello del mercato domestico”, afferma Marsiglia.

Esprime preoccupazione anche l’associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino): “Con questo decreto si apre una nuova fase che presenta diverse incognite e insidie per i consumatori. L’unica certezza è il potere delle lobbies, che impediscono un’adeguata tutela del consumatore. Una posizione di forza sempre più marcata, che incide in maniera pesante. I vantaggi del mercato libero tanto sbandierati per ora appaiono a senso unico”, sostiene Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici.


“Non si è tenuto nemmeno conto della volontà dei consumatori, perché la maggioranza non è interessata alle novità del mercato. In un momento come questo, la proroga era necessaria. Bisognava dare stabilità e, al tempo stesso, informare in modo adeguato i cittadini per permettergli di fare scelte contrattuali in maniera consapevole, senza l’assillo e la preoccupazione generati da offerte commerciali allarmistiche, da corse contro il tempo per evitare presunte bollette salate. Così non è stato e, come al solito, dobbiamo alzare la guardia e prepararci ad affrontare un periodo difficile, in cui i consumatori saranno ancora di più in balia del potere delle lobbies”, conclude Giacomelli.

Le rassicurazioni dell’Associazione Diritti Utenti e Consumatori

E se è vero che, stando a un’indagine di Facile.it, un milione di italiani teme di restare senza fornitura, mentre il 12 per cento ha paura che le tariffe aumenteranno, l’Associazione Diritti Utenti e Consumatori (ADUC) ci tiene a rassicurare la popolazione. “Nessun problema per le categorie cosiddette deboli (chi ha più di 75 anni e chi fruisce già dei bonus per soglie di reddito). E, soprattutto, nessun problema per chi non deciderà a queste scadenze il suo nuovo gestore: ci sono tre anni di tempo per farlo; nel frattempo, il servizio continuerà ad essere erogato con tariffe imposte dall’autorità per l’energia… tariffe che avranno la caratteristica di essere stabili, ma non necessariamente più convenienti rispetto al mercato”, chiarisce il presidente dell’associazione, Vincenzo Donvito Maxia.

“Al netto dei tanti telemarketing che continueranno (spesso violando le leggi) a tormentarci per scegliere un gestore piuttosto che un altro, ora il mercato sarà più libero. Le offerte cominceranno a fioccare più di prima: bisognerà prestare attenzione alle proprie esigenze e alla chiarezza e durata delle offerte, ricordandosi che il consumatore ha un’arma importante nelle proprie mani: disdire il contratto quando vuole (nel rispetto dei termini contrattuali) e andare dalla concorrenza”, spiega Maxia.

Leggi anche: Nasce l’Energipedia per orientarsi nel mercato libero

Un’occasione per parlare di questi temi sarà il webinar organizzato per giovedì 30 novembre dall’Alleanza contro la povertà energetica, cui è possibile partecipare gratuitamente iscrivendosi a questo link.


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