rifiuti radioattiviCirca 200 domande per iscritto e in forma orale, con relativa risposta. La presentazione degli aspetti relativi alla sicurezza di lavoratori, popolazione e ambiente oltre che dei benefici economici e territoriali. L’approfondimento dei temi relativi alla rispondenza delle aree individuate nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) e ai requisiti internazionali previsti dall’International atomic energy agency oltre a quelli nazionali individuati dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin).

Chiude i battenti il seminario nazionale sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, iniziato lo scorso 7 settembre, e con lui il primo momento di confronto pubblico sul progetto del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico.

Il seminario nazionale sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

“L’ampia partecipazione dei cittadini e dei principali stakeholder ci ha consentito di rispondere ai diversi interrogativi che ruotano attorno alla realizzazione del Deposito e di sottolineare, una volta di più, la necessità di tale infrastruttura per il Paese al fine di chiudere il ciclo del nucleare italiano e gestire in maniera più sostenibile e sicura i rifiuti radioattivi, inclusi quelli prodotti dalla medicina nucleare, dall’industria e dalla ricerca scientifica”, ha comentato in una nota Emanuele Fontani, amministratore delegato di Sogin.

Il Seminario nazionale, ha rimarcato in nota Vannia Gava, sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, è stato un momento significativo di corretto confronto democratico con tutti gli attori interessati alla realizzazione dell’opera”.

Diviso in nove incontri, due sessioni plenarie e sette sessioni di lavoro con le regioni coinvolte dalla Cnapi – Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna -, il seminario ha riunito oltre 160 partecipanti. “È stata acquisita dai territori una ragguardevole mole di documenti tecnici di dettaglio, anche dal punto di vista della cultura e delle tradizioni dei luoghi, – ha aggiunto – che costituirà un efficace contributo nell’ambito delle attività per la stesura della prossima Carta Nazionale delle Aree Idonee”, ha concluso soddisfatto Fabio Chiaravalli, direttore della funzione deposito nazionale e parco tecnologico di Sogin.

Il 15 dicembre è prevista la pubblicazione del resoconto complessivo di questa prima fase con la quale si aprirà così la seconda. Nei 30 giorni di consultazione pubblica potranno essere inviate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche sulla carta nazionale aree idonee (Cnai). Al termine del periodo sarà pubblicata la Cnai affinchè Regioni ed Enti locali possano esprimere le proprie manifestazioni d’interesse non vincolanti.

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