Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, frutto del lavoro congiunto tra Mise, Minambiente e Mit, ha ottenuto ieri il via libera dalla Conferenza unificata. Il Piano sarà oggetto di ultime integrazioni, anche per tener conto delle novità legislative conseguenti sia alla definitiva approvazione del Decreto legge sul clima sia inerenti il green new deal, previste dalla legge di bilancio 2020, e poi sarà trasmesso alla Commissione europea.
Proposte per valorizzare ruolo delle autonomie locali
Uno degli aspetti chiave del percorso che ha portato alla stesura del piano in modo efficace è stata la coesione tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali. “Per questa ragione – spiega una nota del Mise – a seguito di un proficuo confronto con le Regioni e gli Enti locali, la Sottosegretaria Todde ha convenuto di integrare nel Piano numerose proposte che valorizzano il ruolo delle autonomie locali, comprese quelle presentate oggi, che riguardano: l’istituzione di un Osservatorio sul piano che coinvolga Regioni ed Anci, avente lo scopo di favorire la collaborazione e condivisione dei temi di implementazione del Piano, il coinvolgimento delle Regioni ai fini della localizzazione dei grandi sistemi di accumulo dell’energia, la coerenza della localizzazione degli impianti a gas necessari per il phase out del carbone con la regolamentazione paesaggistica e ambientale regionale e, da ultimo, la trattazione della questione metano in Sardegna, con la conferma di poter approvvigionare le industrie e le reti locali sarde con il metano, lasciando la valutazione degli interventi più adeguati per il trasporto a valle all’analisi Costi benefici avviata da Rse per Arera che si prevede disponibile nella primavera 2020”.
“Coesione nel rispetto delle diverse funzioni istituzionali”
“Raggiungere coesione e una strategia unitaria, nel rispetto delle differenti funzioni istituzionali, ha rappresentato un risultato davvero significativo per cui ringrazio Regioni ed Enti locali” commenta in nota la Sottosegretaria del mise Todde, presente ieri alla seduta della Conferenza unificata.
Via libera a progetti del Mit per oltre 5 mld
Oltre all’approvazione del Pniec, sempre ieri, la Conferenza unificata ha dato l’ok ad alcuni progetti finanziati dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per un valore totale superiore a 5 miliardi di euro. La parte più rilevante di risorse, pari a 2 miliardi e 319 milioni, è destinata a 17 progetti di trasporto pubblico locale presentati dalle città di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, La Spezia e Bergamo. Nello specifico, si andranno a finanziare nuove linee metropolitane, tramvie, filobus e fondi per l’acquisto di materiale rotabile, per dare una risposta alla domanda di mobilità sostenibile, ridurre l’impatto ambientale, l’incidentalità e il consumo energetico.
Altri 2,2 miliardi vengono invece dati alle Regioni per il rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico locale e la sostituzione dei mezzi inquinanti. Oltre 523 milioni sono, invece, previsti per interventi di messa in sicurezza di linee ferroviarie locali, attraverso il potenziamento tecnologico dei sistemi di controllo.
Infine 250 milioni sono stati stanziati per 76 interventi riguardanti la nuova costruzione e la manutenzione straordinaria dei ponti del bacino del Po. Le regioni interessate sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Liguria e il Veneto.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.