Secondo una relazione della Corte dei conti UE “la politica agricola comune (Pac) non è stata efficace nell’invertire il declino della biodiversità”. Il fenomeno, si legge nel testo, “dura ormai da decenni e l’agricoltura intensiva resta la principale causa di perdita di biodiversità”.
Corte dei conti UE, valutazione impatto della Pac sulla tutela della biodiversità: visite e audit
La Corte ha esaminato il contributo della Pac al miglioramento della conservazione della biodiversità. In particolare ha analizzato le modalità con cui l’UE sta perseguendo i propri obiettivi. Inoltre sono state effettuate visite di audit a Cipro e in Germania, Irlanda, Polonia e Romania.
Ștefan (Corte dei conti UE): “Pac non è stata finora sufficiente“
“L’azione della Pac non è stata finora sufficiente a contrastare il declino della biodiversità nei terreni agricoli, una grave minaccia sia per l’agricoltura che per l’ambiente”, afferma in nota Viorel Ștefan, il membro della Corte responsabile della relazione.
Rendere la Pac più reattiva alle sfide della biodiversità
“La proposta per la Pac post-2020 e la strategia sulla biodiversità fino al 2030 – aggiunge – mirano a rendere la Pac più reattiva di fronte a sfide quali la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici o il rinnovo generazionale”. Il tutto “continuando al tempo stesso a sostenere gli agricoltori europei per ottenere un settore agricolo sostenibile e competitivo”.
Corte dei conti UE e Pac, difficoltà nella valutazione dei progressi
La Corte ha rilevato poi che “la strategia UE sulla biodiversità fino al 2020 non aveva stabilito valori-obiettivo misurabili per l’agricoltura”. Per questo motivo “è difficile valutare i progressi e la performance delle azioni finanziate dall’UE”, ha spiegato. Inoltre, “lo scarso coordinamento tra le politiche e le strategie dell’UE riguardanti la biodiversità non hanno consentito, ad esempio, di affrontare il problema del declino della diversità genetica”.
Pagamenti diretti della Pac, Corte dei conti UE: “il monitoraggio della Commissione sulle spese non è affidabile”
“I pagamenti diretti della Pac agli agricoltori rappresentano circa il 70 % di tutte le spese agricole dell’UE.Tuttavia, spiega la Corte dei conti UE, “le modalità con cui la Commissione monitora le spese della Pac a beneficio della biodiversità non sono affidabili”. Questo perché “sovrastimano il contributo di alcune misure. Inoltre, gli effetti di tali pagamenti sulla biodiversità nei terreni agricoli sono limitati oppure non conosciuti”.
Programmi di sviluppo rurale
Inoltre, “i programmi di sviluppo rurale presentano maggiori potenzialità ai fini della biodiversità rispetto ai pagamenti diretti”. In particolare “quelli che sostengono le pratiche agricole rispettose dell’ambiente, che vanno al di là degli obblighi imposti dalla normativa al riguardo”. Tuttavia, “gli stati membri si avvalgono raramente delle misure ad alto impatto, come i regimi basati sui risultati, preferendo quelle meno impegnative e meno benefiche (‘misure verde chiaro’), più apprezzate dagli agricoltori”.
Le raccomandazioni della Corte dei conti UE
La Corte raccomanda infine alla Commissione di “coordinare meglio la strategia sulla biodiversità fino al 2030, potenziare il contributo dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale alla biodiversità nei terreni agricoli, consentire una più precisa tracciabilità delle spese finanziate ed elaborare indicatori affidabili per valutare l’impatto della Pac”.
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