- Per affrontare la crisi energetica e l’emergenza climatica, è necessario incanalare meglio le risorse finanziarie agli enti locali e regionali.
- Lo hanno sottolineato il Comitato europeo delle Regioni e il Parlamento dell’UE durante la sessione plenaria del 20 ottobre, a meno di un mese dalla Cop 27.
La lotta contro i cambiamenti climatici è una questione che travalica i confini nazionali, poiché riguarda l’intero Pianeta. Ecco perché l’adozione di trattati globali come l’Accordo di Parigi del 2015 è fondamentale per mettere a punto delle strategie comuni. Successivamente, però, è necessario adottare delle politiche di carattere locale per assicurare l’efficacia di simili trattati. È quanto ha ribadito il Comitato europeo delle Regioni, con il supporto del Parlamento europeo, durante la sessione plenaria del 20 ottobre a Strasburgo.
Un approccio multilivello
Il Parlamento ha adottato una risoluzione contenente questa e altre raccomandazioni rivolte alle nazioni del G20 in vista della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop 27, che si terrà in Egitto dal 6 al 18 novembre. “Con questo voto, i parlamentari hanno accolto l’appello del Comitato europeo delle Regioni a riconoscere ulteriormente l’importante ruolo svolto dai governi subnazionali per un’efficace azione per il clima. Contiamo su tutti gli Stati membri affinché questo riconoscimento venga confermato anche dal Consiglio Ambiente”, ha dichiarato il presidente del Comitato, Vasco Alves Cordeiro. “Dobbiamo passare dagli impegni ai risultati, imparando anche da ciò che gli enti locali e regionali stanno già facendo e ascoltando ciò di cui hanno bisogno per poter fare di più. Le città e le regioni devono essere autorizzate a dare forma alle politiche climatiche a tutti i livelli”.
The @EU_CoR delegation to #COP27 welcomes the @Europarl_EN vote recognising the urgent need for
➡️multilevel & cooperative action
➡️involvement of regions & cities in the implementation of the Paris agreement🌐 https://t.co/r561rXFBUD#TogetherForImplementation #LGMA pic.twitter.com/3nUP9Vq9eA
— European Committee of the Regions (@EU_CoR) October 21, 2022
La crisi energetica e l’emergenza climatica
“Nel contesto dell’attuale crisi energetica e dell’emergenza climatica, sosteniamo l’appello del Parlamento europeo a incanalare meglio le risorse finanziarie agli enti locali e regionali per affrontare queste sfide. In vista della Cop 27, riaffermiamo la nostra ambizione climatica e il nostro impegno a realizzare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e ribadiamo la nostra richiesta di accesso diretto ai fondi dell’UE per le città e le regioni per attuare i progetti del Green Deal”, ha quindi aggiunto il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, a capo della Commissione Ambiente, Clima ed Energia del Comitato delle Regioni.
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Il pacchetto Fit for 55
Nella stessa risoluzione, i deputati ribadiscono quanto sia importante che gli Stati membri si adeguino al pacchetto Fit for 55, nell’ottica di ridurre le emissioni europee di almeno il 55 per cento entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Inoltre, si esortano i Paesi sviluppati a velocizzare il raggiungimento dell’obiettivo che prevede un finanziamento di cento miliardi di dollari all’anno per politiche di adattamento e mitigazione nei Paesi in via di sviluppo.
Per sostenere la decarbonizzazione di questi territori, anche il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) è ritenuto fondamentale: si tratta di una tassa sul carbonio che verrà applicata probabilmente a partire dal 2026 alle importazioni di alcuni beni – come cemento, alluminio, fertilizzanti, energia elettrica, ferro e acciaio – provenienti da Paesi non facenti parti dell’Unione europea.
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