Cop 27, gli obiettivi climatici non possono essere raggiunti senza le amministrazioni locali

Nel penultimo giorno di Cop 27, il Solutions Day, varie organizzazioni hanno chiesto ai governi di tutto il mondo di sostenere le azioni per il clima su scala locale.

  • Il Comitato europeo delle Regioni, C40 e altre organizzazioni hanno ribadito l’importanza di sostenere i sindaci affinché, tutti insieme, contribuiscano agli obiettivi climatici su scala internazionale.
  • La presidenza della Cop 27 ha convocato la prima riunione ministeriale sull’urbanizzazione e sui cambiamenti climatici per accelerare l’adozione di politiche di adattamento e mitigazione di carattere locale.
Cop 27 Solutions Day
La prima riunione ministeriale sull’urbanizzazione e sui cambiamenti climatici © Cop 27

La Cop 27 di Sharm el-Sheikh sta ormai volgendo al termine. Il 17 novembre, in occasione del cosiddetto Solutions Day, il Comitato europeo delle Regioni, ICLEI, Regions4, l’Unione delle città e dei governi locali (UCLG), EUROCITIES, Under2 Coalition, C40 e il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR), hanno esortato i governi nazionali e le organizzazioni di carattere internazionale a sostenere pienamente le autorità locali e regionali nella realizzazione di azioni per il clima sul campo.

Solo fissando step intermedi si può raggiungere l’obiettivo finale

Come sottolineato nell’ultimo rapporto dell’IPCC e ribadito dal Parlamento europeo, le amministrazioni locali e regionali hanno un peso crescente nell’attuazione delle politiche per il clima. Eppure, ai governi subnazionali – rappresentati alle Nazioni Unite dalla LGMA – non è ancora stato assegnato un ruolo formale nell’ambito dei negoziati sul clima e dell’attuazione dell’Accordo di Parigi. È necessario formalizzare questo ruolo e rafforzare la cooperazione multilaterale, garantendo alle singole amministrazioni l’assistenza tecnica e i fondi necessari. Allo stesso tempo, serve un sistema globale di monitoraggio delle emissioni di gas serra di città e regioni, per assicurare il raggiungimento di obiettivi mirati.

Cop 27
Sameh Shoukry © Cop 27

I sindaci hanno bisogno di sostegno: l’appello di Sadiq Khan

“La crisi energetica e l’attuale situazione geopolitica non devono spingere i governi a impegnarsi meno per il clima. L’approccio dall’alto verso il basso sta mostrando i suoi limiti quando si tratta di passare dall’impegno ai risultati. Città e regioni sono disposte a contribuire a colmare questo divario, ma necessitano di normative coerenti per attuare strategie di sviluppo sostenibile pensate per i singoli territori. Per questo, il Comitato europeo delle Regioni è pronto a collaborare con le Nazioni Unite”, ha dichiarato Vasco Alves Cordeiro, presidente del Comitato.

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“La crisi climatica è la più grande sfida che il nostro mondo deve affrontare ed è chiaro che non possiamo permetterci ulteriori ritardi. Ho messo la riduzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico in cima alle mie priorità. Molte città si stanno impegnando in questa direzione, investendo in trasporti pubblici a basso impatto e fonti energetiche rinnovabili, ma non possiamo evitare una catastrofe di questa portata da soli. Saremo in grado di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030 e mantenere l’aumento delle temperature al di sotto di 1,5 gradi, se sindaci e cittadini verranno aiutati a svolgere un ruolo centrale”. Queste le parole di Sadiq Khan, sindaco di Londra e presidente di C40 – una rete che riunisce i sindaci di varie città del mondo allo scopo di lottare insieme contro i cambiamenti climatici.

Il fenomeno dell’urbanizzazione e le sue conseguenze

A livello internazionale, si assiste ad una crescente consapevolezza riguardo al fatto che la battaglia per il clima sarà vinta o persa nelle città. Si prevede che saranno popolate da 2,5 miliardi di persone in più entro il 2050, portando la quota urbana al 68 per cento della popolazione mondiale. Questo causerà anche l’aumento delle emissioni. Nuove stime del Global Covenant of Mayors for Climate & Energy mostrano che, lavorando insieme, i sindaci hanno il potere di ridurre le emissioni globali di almeno 1,4 gigatonnellate all’anno entro il 2030.

Oltre il 90 per cento delle aree urbane del mondo si trova lungo le coste, dove l’innalzamento del livello dei mari e le tempeste minacciano gli abitanti e le infrastrutture con inondazioni e forti venti. L’innalzamento del livello del mare sta già colpendo gravemente più di 25 megalopoli, con un grave impatto sulle fasce più vulnerabili della popolazione.

Il 17 novembre 2022, la presidenza egiziana della Cop 27 ha convocato la prima riunione ministeriale sull’urbanizzazione e sui cambiamenti climatici per accelerare l’adozione di politiche di adattamento e mitigazione di carattere locale. Nel corso della riunione, il presidente Sameh Shoukry ha lanciato anche la Sustainable Urban Resilience for the next Generation (SURGe), un’iniziativa volta a garantire la vivibilità dei centri urbani per le nuove generazioni.

La necessità di un confronto continuo

“Dobbiamo accelerare, se vogliamo rispettare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi e garantire la mitigazione dei cambiamenti climatici, la transizione energetica e la salvaguardia della biodiversità. Per riuscirsi servono risorse adeguate, un sistema normativo di supporto, la territorializzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, una cooperazione decentrata e lo scambio di esperienze fra le città di tutto il mondo. Si tratta di una sfida globale che può essere affrontata al meglio se agiamo tutti a livello locale e in modo responsabile, inclusivo, equo e collaborativo”, ha concluso Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e del CEMR.


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