Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti lancia l’allarme sul caro energia, dopo più di un anno di aumento continuo dei costi di produzione nel settore agricolo.
Dichiara in nota stampa: “Da oltre un anno i costi di produzione in agricoltura sono in continuo aumento. I rialzi hanno toccato punte del 300%. Gli ultimi incrementi delle quotazioni del gas naturale mettono a rischio la continuità del ciclo produttivo. Per alcune imprese la cessazione dell’attività potrebbe essere definitiva. È una vera e propria emergenza che investe anche le imprese di trasformazione che acquistano i nostri prodotti”.
Il gas naturale è passato da 4,8 dollari/mq del 2019 ai 51,3 dollari/mq del 2022, un aumento del +969% rispetto al 2019 e del +218% rispetto al 2021. Il prezzo del gasolio agricolo, a giugno 2022 rispetto a giugno del 2021, è aumentato del +106,8%, mentre l’energia elettrica è aumentata del +68% per gli allevamenti e del +59% per le coltivazioni, rispetto allo stesso periodo di gennaio-maggio 2022.
Fa notare che, per quanto riguarda l’andamento dei prezzi agricoli a livello internazionale, i mercati stanno già scontando con tutta probabilità, l’imminente avvio di una fase recessiva. L’indice della Fao ha fatto registrare a luglio il quarto calo consecutivo.
“In assenza di interventi, per evitare il crollo della produzione, gli aumenti dei costi dovranno essere trasferiti fino al consumatore finale. Con il risultato di far salire ulteriormente la spesa per l’alimentazione e, di conseguenza, l’inflazione”.
Continua il presidente: “Vanno rafforzate le misure previste nell’ultimo Decreto Aiuti bis varato dal Governo. Dall’inizio di agosto, la situazione sul fronte del caro energia è oggettivamente peggiorata in misura vistosa. Vanno anche rilanciate con forza le iniziative già proposte in ambito europeo, a partire dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas”.
Infine, Giansanti sostiene che la crisi del settore agricolo debba essere affrontata a livello europeo: “La crisi che il nostro settore sta attraversando deve essere trattata anche a livello di Consiglio Agricoltura dell’Unione europea. La Commissione non può limitarsi a rendere più flessibili le regole per la concessione degli aiuti di Stato. In questo modo, si determinano disparità di concorrenza tra le imprese a seconda dello Stato membro in cui operano. Abbiamo già avviato le iniziative necessarie perché la situazione venga affrontata in occasione delle riunioni ministeriali in programma nel mese di settembre. Ci sono tutte le condizioni, conclude Giansanti, per assumere decisioni straordinarie sul piano finanziario a supporto delle imprese”.
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