Il Gse ha aggiornato i contatori degli incentivi sul biometano del DM 2 marzo 2018. Nel periodo di riferimento gennaio-giugno 2020, la producibilità di biometano ammesso ai meccanismi di incentivazione è di circa 81,6 mln Sm3 all’anno, pari al 7,4% del limite massimo ammesso e a 1,1 miliardi di standard metri cubi.
Gse, aggiornati contatori della producibilità degli impianti di biometano avanzato e di biocarburanti avanzati
Inoltre il Gestore dei servizi energetici ha aggiornato anche il contatore della producibilità e dell’effettiva produzione annua degli impianti di biometano avanzato e di biocarburanti avanzati diversi dal biometano, qualificati in esercizio ed espressa in Certificati di immissione in consumo (Cic).
Biometano avanzato
Se si prende in particolare in considerazione la produzione di biometano avanzato, nel medesimo periodo, “risultano 49.981 CIC oggetto di ritiro da parte del Gse per un controvalore di circa 18,7 milioni di euro”. Il Gse ha incentivato circa 32,6 milioni di Sm3. Di questi ha fisicamente ritirato e collocato sul mercato circa 27,1 milioni di Sm3, per un controvalore di oltre 2,4 milioni di euro.
Biocarburanti avanzati
Passando invece alla produzione di biocarburanti avanzati, nel primo e secondo trimestre 2020, risultano 1.295 Cic oggetto di ritiro da parte del Gse per un controvalore di circa 0,5 milioni di euro.
Incentivi biometano, Gse aggiorna criteri per la graduatoria
L‘ente ha inoltre aggiornato le informazioni riportate nella graduatoria stimata degli impianti di produzione di biometano redatta ai sensi del D.M. 2 marzo 2018. Tale graduatoria ora comprende anche gli impianti di produzione di biometano già qualificati a progetto. Per i quali i produttori hanno stipulato il contratto di ritiro o la lettera di intenti con il Gse. In graduatoria sono presenti anche agli impianti qualificati in esercizio per i quali i produttori hanno stipulato il contratto di incentivazione con il Gse.
Inserimento in graduatoria e diritto all’incentivo
Il Gestore dei servizi energetici precisa, inoltre, in nota che “l’inserimento in graduatoria di impianti ancora non qualificati in esercizio non garantisce al produttore il diritto all’incentivo previsto dal D.M. 2 marzo 2018. Che è condizionato all’accoglimento della richiesta di qualifica in esercizio”.
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