Smart meter, ora tocca all’acqua

ruggieroidricoIl decreto metrologico per acqua e calore, “dopo aver superato l’iter di Bruxelles e il vaglio del Consiglio di Stato, è ora alla firma del ministro per lo Sviluppo economico. E’ questioni di giorni o settimane”. L’annuncio è di Paolo Francisci, esperto di settore (già Mse), intervenuto nel corso del convegno “Acqua: verso una gestione smart“, organizzato oggi a Milano da Gruppo Italia Energia con il patrocinio di Anima, Acism, Anisgea, Associazione idrotecnica italiana e Federutility.

Un evento incentrato sugli scenari aperti da un decreto chiamato ad avviare il settore idrico sul percorso dello smart metering già percorso da altri settori, come ad esempio il gas. In tal senso, secondo Roberto Cattaneo (Anima): “Resterà però aperta la parte riguardante i contatori non Mid (e cioè quelli esclusi dalla direttiva 2004/22/CE sugli Strumenti di Misura, ndr)”. Sul piano dei contatori del calore, invece, la direttiva “introduce la misura in un comparto precedentemente meno preso in considerazione”.

Come spiega Rochi Febo Dommarco (Diehl Metering): “Lo smart meter va inteso nell’ambito delle sfide dell’acqua: perdite, accesso alla risorsa, intermittenza del servizio, aspetti ambientali, etc”. Per vincerle occorrerà un efficientamento del sistema che comprenda “il miglioramento delle reti e l’introduzione di comportamenti virtuosi” alla base dei quali “c’è lo smart meter che, favorendo il monitoraggio, facilita l’individuazione delle perdite e aiuta la consapevolezza di risorsa e consumi“.

Quali saranno, dunque, le tecnologie implementate nell’ambito del prossimo mercato smart meter? Come ricorda Alesandra Bendistinto di NMi, organismo notificato indipendente, il riferimento è la Direttiva Mid (Measuring Instruments Directive) del 2004, recepita in Italia nel 2007, “che indica i requisiti essenziali che uno strumento di misura deve avere” e che pone le basi “anche per lo sviluppo in senso smart” di queste tecnologie.

Lo smart meter idrico in Italia può godere del fatto che il nostro Paese “è tra i più avanzati nell’ambito elettrico e gas in Europa e al mondo”, spiega Enrico Parodi di Watertech. Alla luce di ciò, un’innovazione fondamentale potrà essere “il metering multi servizi“, seguendo anche gli orientamenti dati dall’Autorità in termini di delibere e progetti pilota. Per fare ciò, “sarà fondamentale un’unica rete di comunicazione per tutti gli smart meter” con protocolli di comunicazione che non si sovrappongano tra settori di misura differenti ma che siano già integrati. Ciò consentirà alle utility “di avere una riduzione dei costi di gestione e una maggiore libertà di acquisto delle tecnologie”.

Un primato, quello italiano nello smart metering, che dovrà essere raggiunto anche nell’idrico poiché, come sottolinea Sandro Marcon di Maddalena, “il parco installato ha un’età media di trent’anni”, dunque con problemi di anzianità e conformità.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.