Progetto DTT, Testa (ENEA): Iniziativa importante per dimostrare eccellenza dell’Italia nell’alta tecnologia”

Innovazione“Il progetto DTT è molto importante per il Paese e per l’ENEA perché l’eccellenza italiana va dimostrata non solo nei campi della moda e del turismo ma va ripresa anche tutta la filiera dell’alta tecnologia in modo da costruire un tessuto produttivo che sia in grado di offrire ai cittadini italiani e al mondo della ricerca mondiale tutte quelle competenze che spesso mancano. Da questo punto di vista il progetto dtt è un progetto di frontiera: si tratta di cercare di produrre l’energia del sole in laboratorio a costo bassissimo senza scorie ne inquinamento utilizzando materie prime disponibili e illimitate”. E’ quanto ha sottolineato il presidente di ENEA Federico Testa in una videointervista pubblicata sul canale youtube di ENEA  riferendosi  a  Divertor Tokamak Test Facility, il progetto da 500 milioni di euro per realizzare in Italia un’infrastruttura strategica di ricerca sulla fusione nucleare.

“Su questo ci possiamo giocare avendo già competenze importanti sviluppate a livello di ENEA e di imprese di piccole e medie dimensioni che raggiungono però punte di eccellenza a livello mondiale”, ha aggiunto Testa. 

 “Si tratta di un progetto che può aiutare tutto il Paese verso un ritorno alla manifattura di alto livello, perché è lì che ce la giochiamo, non certamente rincorrendo il basso costo del lavoro, i bassi costi di manifattura, producendo magari conseguenze disastrose per l’ambiente. Noi ce la dobbiamo giocare su quello che è tecnologicamente all’avanguardia. Noi ce la dobbiamo fare e questo progetto ha queste caratteristiche“, ha detto il presidente ENEA. 

Obiettivi del progetto 

Nato su input dell’ ENEA e frutto della collaborazione con CNR, INFN, CREATE (Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e le Tecnologie dell’Elettromagnetismo) insieme ad alcune tra le più prestigiose università e aziende italiane leader nel settore, il progetto DTT, considerato “l’anello di collegamento  tra i grandi progetti di fusione nucleare ITER e DEMO” ha tra i suoi obiettivi quello di fornire, come si legge sul sito di ENEA, “risposte scientifiche, tecniche e tecnologiche cruciali destinate a risolvere una delle maggiori criticità del processo di fusione, lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione”. 

La tecnica che verrà impiegata nel progetto DTT sarà la stessa utilizzata per il progetto del reattore ITER di Cadarache, ma in più sarà possibile effettuare test sfruttando delle tecniche che sono brevettate da ENEA: le sperimentazioni riguarderanno infatti configurazioni magnetiche innovative e nuovi materiali come i metalli liquidi.

Le sperimentazioni 

L’idea è quella introdurre in questo cilindro hightech 33 m3 di plasma che saranno portati a una temperatura di 100 milioni di gradi “con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di Watt per metro quadro e un’intensità di campo magnetico di 60 mila Gauss”, come si legge sul sito dell’ENEA. Il plasma così riscaldato mediante corrente elettrica dall’effetto Joule sarà operativo a temperature pari a milioni di gradi, mentre, come spiegano sul sito dell’ENEA, “i 26 km di cavi superconduttori in niobio e stagno e i 16 km di quelli in  niobio e titanio, distanti solo poche decine di centimetri, saranno a 269 °C sotto zero”.

 


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