Palmisano, Confagricoltura: “Le imprese agricole, anche nelle aree protette, sono le prime custodi dell’ambiente”

AgricolturaLe imprese agricole (più di 250 mila solo nei siti di Natura2000) sono le prime custodi dell’ambiente”. Per questo occorre che crescano anche “all’interno delle aree protette, non limitandosi al solo biologico” ma attribuendo un “ruolo fondamentale all’agriturismo, alle agroenergie, alla fornitura di servizi eco sistemici, alla manutenzione del territorio”.

Così Giovanna Parmigiani, membro di giunta di Confagricoltura, intervenuta il 24 maggio a Roma al convegno di Federparchi ‘Verso la carta europea dell’agricoltura per le aree protette’, sottolinea il “ruolo strategico” dell’attività agricola “dal punto di vista economico, ambientale e della gestione del territorio”.

Il paradosso dell’agricoltore

Eppure, sottolinea la Parmigiani, l’agricoltore vive un proprio paradosso: “da un lato viene esortato a trasformare la propria azienda in senso polifunzionale, ad essere protagonista della salvaguardia del territorio”, ma dall’altro “quando decide di imboccare questa strada, essa diventa impraticabile perché gli iter burocratici sono lunghi ed incerti nell’esito finale. Se poi l’azienda agricola ricade in un’area protetta i problemi si moltiplicano”. Inoltre, il suo lavoro è ostacolato da una non adeguata gestione della fauna selvatica, che può provocare “notevoli problemi non solo all’attività agricola, ma all’intera collettività”.

Il ruolo della Carta europea per l’agricoltura nelle aree protette

Per coniugare “la conservazione ambientale con l’attività economica” nel “rispetto della biodiversità”, prosegue la Parmigiani, “bisogna evitare che le aree naturali, soprattutto in collina e montagna, diventino aree di abbandono e di degrado per mancanza di redditività e di servizi alla persona. In questa direzione va la ‘Carta europea per l’agricoltura nelle aree protette’, che si sta definendo a livello europeo, che sosterrà le attività agricole che tutelano l’identità dei territori e che “potrà essere una preziosa opportunità per affrontare le diverse questioni aperte, attraverso il coinvolgimento delle istituzione pubbliche e dei diversi stakeholder”, ha concluso la Parmigiani.


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