Fuel cell: un test sul campo per lanciare il mercato

e7 307x181 20140429Costi competitivi e regole chiare: così “si esce da una logica di mero prototipo”. E7 a colloquio con l’ad di Dolomiti Energia, Marco Merler

Costi competitivi e regole chiare. Sono questi, per molti settori dell’industria, i due fattori chiave che consentono la diffusione massiva di un prodotto sul mercato. Le celle a combustibile non fanno eccezione: “Per uscire da una logica di mero prototipo – spiega sul nuovo numero di e7 Marco Merler, amministratore delegato di Dolomiti Energia è necessario avere queste tecnologie a costi adeguati rispetto ai valori di mercato e un quadro di regole in grado di cogliere le novità e inserirle nel contesto normativo attuale”.
In realtà, quando si parla di idrogeno più che di “contesto attuale” si dovrebbe parlare di “vuoto” normativo. “Al momento di regole non ce ne sono: né buone né cattive”, dice Merler, spiegando le priorità del progetto europeo ene.field, al quale partecipa anche Dolomiti Energia.

L’iniziativa, co-finanziata dalla Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, prevede l’installazione di circa 1.000 celle a combustibile in un’ottica di cogenerazione di piccola taglia per uso essenzialmente domestico: “L’obiettivo – spiega Merler – è quello di uscire dalla logica del prototipo e avviare la sperimentazione sul campo (“field test” da cui il nome del progetto) così da poter risolvere tutta una serie di problemi sia di tipo operativo che autorizzativo o regolatorio per compiere un significativo passo in avanti verso la commercializzazione della tecnologia”.

Il principale output del progetto – che coinvolge anche 9 costruttori europei di micro FC-Chp (Combined Heat and Power, ovvero una singola cella impiegata per produrre sia calore che elettricità) – sarà un enorme data set contenente informazioni sui consumi energetici e l’applicabilità in tutta Europa delle celle, che verranno installate (e monitorate) in situazioni differenti per tipo di abitazione (singola, condominio, etc), zona climatica e mercato del riscaldamento domestico nazionale.
Oltre a fornire una base di lavoro condivisa per la valutazione del ciclo di vita e dei costi dei prodotti installati, i dati consentiranno di fornire ai Paesi membri una valutazione dei cosiddetti economics e dei risparmi in termini di CO2 relativi alla diffusione di questa tecnologia nei propri mercati di riferimento ma anche di fare raccomandazioni sulle policy e i meccanismi di supporto più appropriati per sostenere la commercializzazione delle micro FC-Chp in tutta Europa.

L’auspicio di Merler è che le regole che verranno stabilite siano semplici: “Stiamo parlando di generazione distribuita – spiega il numero uno di Dolomiti Energia – quindi di installazioni numerose e di piccola taglia fatte da soggetti ai quali non si possono chiedere adempimenti troppo complessi. Se venisse fatto si correrebbe il rischio di scoraggiare gli investimenti in questo settore. C’è bisogno di un meccanismo che sia semplice e lineare”.
Un tema importante, prosegue il manager sul nuovo numero del settimanale di QE, è quello legato alla fiscalità: “Con l’Agenzia delle Dogane di Trento stiamo cercando di avviare una sperimentazione che consenta di applicare le norme della cogenerazione tradizionale di piccola taglia a impianti affini, in questo caso le celle a combustibile”.
Il progetto è ancora agli inizi, conclude Merler, e la società sta cercando di individuare delle possibili modalità per far partire la sperimentazione.
Se i decisori politici hanno ancora molta strada da fare, l’industria dal canto suo non è da meno e tra gli obiettivi del progetto c’è anche la creazione di una filiera matura e pronta per affrontare gli sviluppi del mercato. Non è un caso che la piattaforma, alla quale aderiscono 26 partner, coinvolga oltre alle utility anche i rappresentanti del comparto immobiliare, le municipalità e, come già accennato, i principali produttori di questa tecnologia.
A fare da apripista in Europa per ora sono state le tedesche Baxi Innotech ed Elcore, che lo scorso settembre hanno installato le prime due unità di cogenerazione basate su celle a combustibile, rispettivamente a Monaco e Amburgo.


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