Verde urbano come infrastruttura: focus di Ispra sui Piani comunali

L'analisi di dieci Piani approvati dai Comuni italiani

La pianificazione strategica del verde urbano e periurbano deve integrare gli interventi nel quadro più ampio della pianificazione strutturale dei Comuni. Per essere efficace e duratura, l’infrastruttura verde delle città richiede “una pianificazione lungimirante, competente ed evidence-based”, oltre che una realizzazione attenta e una gestione competente e responsabile. Per questo, parlare di Piani del verde diventa oggi questione centrale nelle politiche ambientali, sociali e di sostenibilità urbana a 360 gradi. Partendo da queste motivazioni, Ispra ha pubblicato il quaderno sul tema I Piani comunali del verde: strumenti per riportare la natura nella nostra vita? ideato e realizzato, in collaborazione con Anci e Iclei, dal dipartimento per la valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale.

verde
Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash.

Lo studio si concentra su dieci Piani del verde approvati dai Comuni italiani a partire dal 2020: Torino, Vercelli, Bolzano, Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno, Avellino e intende stimolare una riflessione su questo importante strumento di pianificazione per rendere i territori più sani, inclusivi e resilienti: “Solo attraverso una visione coordinata e lungimirante sarà possibile valorizzare il verde come infrastruttura fondamentale per il benessere, l’equità e la sostenibilità delle nostre città” commenta Ispra.

Pnrr: impulso alla valorizzazione del patrimonio verde

La gestione e la valorizzazione del patrimonio verde sono oggi al centro delle politiche di sostenibilità promosse dai Comuni, in linea con le priorità europee per la tutela dell’ambiente, la lotta al cambiamento climatico e la riduzione del consumo di suolo. In Italia, gli investimenti stanziati attraverso il Pnrr hanno dato un impulso concreto in questa direzione, come riferisce Ispra: nel 2022 sono stati piantati oltre 2 milioni di alberi in aree che interessano complessivamente più di 21 milioni di cittadini, grazie a un finanziamento di 210 milioni di euro.

Come evidenzia l’analisi condotta da Ispra, la pianificazione strategica del verde “riveste un ruolo centrale per integrare le singole iniziative in una visione di medio-lungo termine, finalizzata alla costruzione di un sistema organico di infrastrutture verdi e blu nelle città”. Il focus sui contenuti dei dieci Piani del verde comunali offre “un contributo di grande rilievo per sensibilizzare cittadini e amministratori sul ruolo del capitale naturale e delle infrastrutture verdi e blu nell’ambito degli strumenti di pianificazione locale” si legge nella pubblicazione. Lo studio evidenzia, inoltre, il contributo che queste infrastrutture forniscono al raggiungimento degli obiettivi nazionali in materia di qualità ambientale, giustizia climatica e sociale.

L’evoluzione delle politiche locali per le sfide ambientali

Il campione oggetto di analisi per questo studio è costituito dai Comuni che si sono dotati più di recente di un Piano del verde, per comprendere l’evoluzione delle politiche locali in materia di verde urbano e cogliere il grado con cui riescono a rispondere alle attuali sfide ambientali e sociali. Per l’identificazione del campione di Comuni oggetto di analisi, è stato fatto riferimento ai dati relativi raccolti nell’ambito dell’ultima rilevazione Istat, Dati ambientali nelle città. L’elenco rileva che 11 sono i Comuni dotati di un Piano del verde, otto dei quali ritenuti di maggiore interesse per l’analisi poiché approvati dopo il 2010: Torino, Vercelli, Pavia, Bolzano, Padova, Parma, Bologna, Matera. Escludendo i casi di Pavia e Matera, per mancanza di documentazione ufficiale, sono stati poi aggiunti Rovigo, Forlì, Livorno, Avellino.

verde-1
Fonte: Ispra.

A seguito, è stato necessario individuare un framework di riferimento per l’analisi e le chiavi di lettura comuni, tali da valutare in maniera omogenea e rappresentativa la grande eterogeneità di contenuti informativi. Dunque, si è fatto riferimento ai principali documenti strategici, tecnici e normativi prodotti nell’ultimo decennio in Italia e in Europa in materia di verde urbano. Tra questi: Legge 10/2013 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani; Le linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile (2017); La Strategia nazionale del Verde urbano; Piani urbani del verde: guida per aiutare le città a preparare un Piano del verde urbano.

A Torino presidio attivo dell’agricolture, greening urbano a Bologna

Dal caso di Torino, si evince che il sistema del verde sia pubblico che privato (il 38% è di proprietà pubblica) rappresenta circa il 37% della superficie comunale, e per circa il 12,5% è coltivato e il 20% boscato. Gli alberi in città sono 110.000, di cui 60.000 collocati lungo 320 km di viali alberati ed altri 230.000 negli oltre 140 ettari di aree boscate collinari di proprietà comunale: di questi, 16 sono gli alberi monumentali. Il verde pubblico attualmente ad uso agricolo ammonta a circa 190 ettari ed è frutto di una strategia gestionale volta a tutelare le caratteristiche paesaggistiche del patrimonio attraverso il presidio attivo dell’agricoltore.

A Bologna, lo scenario di piano del Piano Urbanistico Comunale (Puc) prevede nei prossimi anni un potenziamento dell’infrastruttura verde urbana, in particolare per quanto riguarda l’erogazione di servizi ecosistemici fruitivi, sociali e di regolazione, soprattutto nel territorio urbanizzato. Tra le azioni specifiche previste per l’attuazione dell’infrastruttura verde, sono menzionati, tra gli altri, interventi di forestazione urbana nei nuovi parchi pubblici, arricchimento di quelli esistenti, realizzazione di filari e fasce arboree polifunzionali a mitigazione di infrastrutture. Oltre a ciò, anche 84 piccoli interventi di greening urbano, messa a dimora di alberi particolarmente performanti, rinverdimento di involucri edilizi di edifici pubblici. Obiettivo principale è il miglioramento del bilancio arboreo e l’incremento delle aree verdi pubbliche, della permeabilità dei suoli e del drenaggio urbano.

Forlì potenzia corridoi ecologici e piste ciclabili, Avellino contro il dissesto idrologico

I campi d’azione per la realizzazione degli obiettivi del Piano del verde di Forlì prevedono diversi interventi, tra cui quelli che mirano ad implementare la mobilità attiva da parte dei fruitori del verde cittadino. Al fine di mettere in connessione le varie tipologie di verde urbano, il Piano prevede di sfruttare la presenza di fossi, canali, aree verdi, viali ma anche piste ciclabili, con l’obiettivo di creare una rete in grado di collegare fra loro le aree verdi interne alla città e queste con le aree rurali periferiche. Dove la rete non ha consentito la progettazione di corridoi ecologici veri e propri, il Piano ha preso in considerazione la possibilità di potenziare la rete di piste ciclabili esistenti con nuove ciclabili da realizzare lungo viabilità a minor traffico oppure al di fuori di strade esistenti. La rete di connessioni e piste ciclabili di nuova realizzazione prevista dal Piano del Verde ha una lunghezza pari a 41 km.

La vera scommessa della programmazione del verde per la città di Avellino, come evidenzia il quaderno, sarà l’investimento arboreo ed arbustivo delle aree derivanti dalle previsioni del Puc che ammontano ad oltre 37 ettari. Per quanto attiene l’uso del suolo, il Piano del verde prevede l’eliminazione o la prevenzione del dissesto idrogeologico negli habitat di appoggio (quali ambiti boschivi o il parco territoriale previsto dal Puc), nelle aree di supporto (quali gli ambiti agricoli con valenza di parchi rurali) e nelle aree tampone delle rete ecologica, costituiti dai paesaggi delle coltivazioni arboree di qualità.

Leggi anche Una piattaforma per conoscere e amare il verde cittadino portato dalla riforestazione


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.